Nessuna marcia indietro della maggioranza sul nuovo Piano urbanistico comunale (niente annullamento, come chiesto dalla minoranza consiliare) e un'apertura verso i proprietari terrieri, già in trattative con una società privata che su quei lotti intende realizzare un parco fotovoltaico, che non accettano il declassamento dei loro terreni da zona D a destinazione produttiva a zona E agricola.

Luisa Murru, la prima cittadina, e la sua maggioranza ha votato no all'ordine del giorno "per l'annullamento in autotutela-revoca del Puc" presentato dal gruppo di minoranza "Il Paese che vorrei" guidato da Modesto Fenu.

"Nel Puc ancora vigente, quello del 1999, i terreni in questione insistono in zona D, e nel Puc adottato a novembre 2019 si troveranno in zona E agricola. La normativa vigente ci dice che non ci sono ostacoli a questo tipo di impianto in quei terreni. Pertanto, non essendoci alcun danno a carico delle due parti in causa non sussistono i motivi affinché la richiesta della minoranza debba essere accolta", ha detto il sindaco Luisa Murru in Consiglio.

Le parole della prima cittadina non sembrano avere placato la rabbia dei proprietari terrieri che nel cambio di destinazione d'uso dei loro terreni (da D a E) vedono sfumare la trattativa (circa un milione e 200 mila euro) per la vendita dei lotti per la realizzazione dell'impianto fotovoltaico. I dodici (assistiti dai legali Nicola Ibba, Fabiana Corona e Roberta Patrizia Giannotte) rilanciano la loro rivendicazione, e depositano un ricorso al Tar. Richiesta: "Annullamento in autotutela della delibera di adozione del Puc".

Sul fronte di guerra anche la minoranza sposa la causa dei proprietari delle terre declassate, e deprezzate. "Il danno per i proprietari si è già perpetrato", ha detto in aula il capogruppo di minoranza Modesto Fenu che critica "la scelta dell'Amministrazione, incongrua, e se fosse stata congrua non ci troveremmo di fronte al ricorso la Tar e di fronte ad una serie così numerosa di cittadini che si sentono lesi nei loro diritti e penalizzati".
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