Nella querelle sulle surroghe al consiglio comunale di Maracalagonis si registra ora un intervento del capogruppo di maggioranza Antonio Melis per il quale non ci sono dubbi sulle regolarità delle sostituzioni.

Melis ha anche diffuso un comunicato nel quale ha detto che "in realtà, non si tratta di convinzioni discordanti che la Regione dovrà dirimere perché le surroghe si possono fare e ne è riprova quella fatta a Sinnai per il consigliere dimissionario Saverio Melis dopo la morte del sindaco Matteo Aledda".

Per Antonio Melis il caso di Sinnai si sposa perfettamente con quello di Maracalagonis.

"Alcuni consiglieri di opposizione del consiglio comunale stanno propagandando in piena malafede la non fattibilità delle surroghe quando abbiamo agli atti ben tre sentenze del consiglio di stato e una sentenza TAR che in maniera inconfutabile e disarmante ne dimostrano la piena fattibilità, per non parlare della sopracitata delibera di consiglio del comune di Sinnai n.1 del 13/03/2019, corredata sapientemente di quesiti e pareri ministeriali posti dal segretario comunale".

"I dimissionari -chiude Melis - hanno fatto male i conti e meglio avrebbero fatto a mantenere il posto in consiglio per dar voce alla loro opposizione invece di mirare al disfacimento del consiglio comunale".

Finora sono dieci i dimissionari di maggioranza e minoranza, compreso il presidente del Consiglio Pasquale Pedditzi.

Con le stesse motivazioni si sono poi dimessi altri nove esponenenti di maggioranza e minoranza che componevano la civica assemblea. Cinque le surroghe già effettuate.
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