Dopo un mese di ospedale a Cagliari, dove le precarie condizioni di disabile affetto da tetraparesi spastica con epilessia secondaria si sono ulteriormente aggravate, Luciana Gallus sperava di poter offrire a suo figlio un po' di svago tra le acque dello stabilimento militare di Capo Teulada. Ma per Mattia, giovane di 27 anni imprigionato in un corpo da bambino, quel mare e quella sabbia all'interno del poligono di Capo Teulada sono diventati impossibili da raggiungere. Inaccessibili per via di un regolamento che, assegnate le cabine per via gerarchica, bloccava la possibilità di accedere con la carrozzina a spogliatoi più funzionali e vicini a un parcheggio distante più di 400 metri dallo stabilimento.

LA BATTAGLIA - E da lì ha preso il via la battaglia di Luciana per difendere i diritti di quel figlio che è tutta la sua vita. "L'equilibrio di Mattia è sempre stato precario ma - racconta - il suo peggioramento ha radicalmente cambiato ogni cosa". Tra cui per lui, figlio del comandante del Nucleo carabinieri interno alla base, le possibilità di accedere, pur avendone diritto, agli spazi dello stabilimento balneare di Porto Tramatzu, distaccamento del Primo reggimento corazzato davanti all'isola Rossa. "La cabina assegnata, la 12, visto l'aggravamento di Mattia - aggiunge Luciana, che stravede per questo figlio acquisito, rimasto orfano della mamma all'età di sette mesi - non è più raggiungibile. Avrei dovuto portarlo in braccio per almeno 400 metri e poi utilizzare, anche per cambiarlo, una cabina condivisa, con tutto ciò che ne comporta, e distante anche dalla doccia".

GLI OSTACOLI - Da qui le richieste ai responsabili della base per una sistemazione più adatta. "Inascoltate - sottolinea Lucia Gallus - a causa di un rigido regolamento sull'assegnazione degli spazi". Ma la donna non si è data per vinta e ha segnalato il suo caso al ministro e al sottosegretario della Difesa, a tutti i vertici militari e anche al presidente della Regione, Francesco Pigliaru.

LA VITTORIA - Il generale Giovanni Domenico Pintus, a capo del Comando militare della Sardegna, sentita Luciana, ha assicurato una serie di accorgimenti (la concessione in uso "esclusivo" della cabina 5 vicino alla doccia e l'accesso con l'auto sino a 200 metri dalla struttura) per agevolare l'accesso di Mattia allo stabilimento.

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