Va lentamente esaurendosi sul Mediterraneo la perturbazione responsabile della pesante ondata di maltempo di sabato e dalla NASA arrivano le prime spettacolari immagini satellitari nel campo del visibile immortalate nel momento di massima criticità.

Si tratta del transito della linea frontale temporalesca, tecnicamente chiamata “comma” (struttura nuvolosa a forma di virgola) che sfruttando i fortissimi contrasti di temperatura tra le differenti masse d’aria in gioco (artica e sub tropicale) e gli elevati indici di instabilità ha innescato almeno 3 sistemi vorticosi localizzati (trombe marine/trombe d’aria).

Due sono riusciti a fare il cosiddetto “touchdown” e arrivare fino al suolo nel porticciolo di Perd'e Sali e nel tratto costiero di Capoterra dove una stazione amatoriale, prima che venisse distrutta dagli oggetti risucchiati, ha registrato una raffica massima di 160 km/h.

Un terzo, sempre nell’agro di Capoterra, non è riuscito a toccare terra per poche centinaia di metri fermandosi allo stadio di “funnel”, anch esso comunque immortalato da tantissimi lettori.

Stando ai danni registrati nelle lottizzazioni di Torre degli Ulivi, Su Spantu e Rio San Girolamo, dove sono stati scoperchiati tetti, asportate tegole, sradicati grossi alberi e sollevate auto, le trombe d’aria possono essere classificate di categoria F1 nella scala Fujita che va da 0 a 5.

Si tratta di un evento assolutamente eccezionale anche perchè, pur mostrando chiari connotati autunnali, si è verificato in pieno inverno quando in teoria i contrasti termici non dovrebbero essere in grado di alimentare fenomeni meteo di tale intensità.
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