Una raffica di vento più forte delle altre che ha fatto sbandare lo scooter mandandolo contro il guardrail. Mentre l'amico che era alla guida è caduto sull’asfalto, Jacopo Barbarossa, seduto dietro, ha avuto la maledetta sfortuna di sbattere violentemente contro la vecchia barriera spartitraffico, della tipologia più volte finita al centro delle polemiche per la sua pericolosità soprattutto in caso di incidenti in moto. Un impatto terribile che gli è stato fatale.

Gli ultimi istanti

Sarebbero questi i due elementi decisivi alla base del tragico incidente che sabato sera è costato la vita al giovanissimo studente cagliaritano – avrebbe compiuto 18 anni il prossimo agosto - sulla litoranea che da Quartu porta a Villasimius. A confermarlo sarebbero le testimonianze raccolte sul luogo dell’incidente, ma anche il video girato dalla dash cam di un tassista – Nicola Frongia - che ha ripreso gli attimi immediatamente precedenti la tragedia. In quei frame si vede lo scooter condotto da Nicolò Palmas, con Jacopo Barbarossa seduto dietro di lui, superare il taxi e un’altra auto a non più di 70 chilometri orari e rallentare in prossimità di una curva. Davanti a loro una moto e uno scooter su cui viaggiavano gli altri due amici con cui Palmas e Barbarossa stavano andando a Torre delle Stelle per passare una serata al mare. Poche centinaia di metri dopo lo scooter si è schiantato sul guardrail. Jacopo Barbarossa è rimasto quasi intrappolato sotto la barriera d’acciaio. Nicolò Palmas invece è caduto sull’asfalto e questo gli ha salvato la vita: ha riportato diverse ferite ma non è in pericolo. Ora è ancora ricoverato sotto choc al Policlinico di Monserrato.

I funerali del ragazzo si terranno domani alle 16 nella basilica di Bonaria a Cagliari

Le indagini

Quello che realmente è accaduto lo diranno comunque le indagini degli agenti della Polstrada di Muravera che hanno effettuato i rilievi. Di sicuro c’è che in quel momento, il maestrale soffiava fortissimo anche lungo il litorale. E che non c’è stato alcun ritardo nei soccorsi. L’ambulanza è infatti arrivata dopo dieci minuti. La Polstrada non esclude altre ipotesi: una improvvisa sbandata, un guasto meccanico, un ostacolo improvviso sulla strada, che finora non sarebbe stato comunque rilevato.

Il taxista

«Era riverso a terra, incastrato sotto lo spartitraffico. Respirava ancora ma non si muoveva, si capiva che era grave. Ho detto agli amici che volevano togliergli il casco di non toccarlo, di aspettare i soccorsi. Ma purtroppo non ce l'ha fatta, è morto davanti ai miei occhi». Nicola Frongia è il presidente della cooperativa che gestisce il servizio taxi a Quartu, suo malgrado testimone della tragedia costata la vita a Jacopo Barbarossa. 

«Non correvano, questo lo posso dire con certezza. Io andavo a 50 chilometri all'ora, lo scooter mi ha superato e sarà stato forse a 60 o poco più. Una velocità adeguata per quel tratto di strada. C'era un forte vento in quel momento, una raffica laterale potrebbe aver fatto sbandare lo scooter, oppure nell'affrontare la curva si sono allargati troppo. Quello che so è che non correvano, non stavano facendo imprudenze. È stata una terribile disgrazia, che purtroppo non dimenticherò mai».

Tutti i dettagli negli articoli di Raffaele Serreli e Massimo Ledda su L’Unione Sarda in edicola

© Riproduzione riservata