Avrebbe voluto celebrare la messa all'interno del centro di salute mentale di Isili il parroco Don Aldo Carcangiu ma non ha avuto il permesso. Ma questo pomeriggio ha raggiunto lo stesso la struttura accompagnato da parrocchiani, compaesani, amministratori locali, membri del comitato per manifestare ancora una volta la contrarietà ad una possibile chiusura della casa alloggio che vedrebbe l'allontanamento di 4 utenti.

La struttura funziona da oltre 40 anni, ben integrata nel paese ma manca ormai da tempo di importanti figure professionali come lo psicologo, l'assistente sociale. Il dipartimento di salute mentale la considera inadeguata per il servizio che deve offrire, ma secondo il parroco, la popolazione e gli amministratori manca un piano di rilancio di un servizio la cui domanda nel territorio è molto forte.

"Parlano di utenti" ha detto Don Aldo "io li chiamo per nome, è una famiglia e per anni queste persone hanno vissuto qui". Disappunto anche dal comitato che denuncia per l'ennesima volta la mancanza di attenzione per il territorio "siamo poco numerosi e non meritiamo finanziamenti e di servizi".

Gli amministratori chiedono il ritorno nel territorio della responsabile Graziella Boi perché spieghi cosa si intende fare. "Non bastano più le rassicurazioni" ha detto il sindaco di Escolca Eugenio Lai, "serve un rilancio del servizio" ha commentato il sindaco di Isili Luca Pilia che più volte ha dato la disponibilità di nuovi locali. L'appello è arrivato anche dai cittadini presenti "siamo come un corpo che viene privato delle membra, ci rimane solo il tronco ormai svuotato".
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