Si è chiusa la lunga vertenza che per oltre trent’anni ha tenuto bloccati gli investimenti nella zona industriale e artigianale di Guasila. L’oggetto del contendere era la modalità con la quale quattro lustri fa l’amministrazione comunale aveva effettuato gli espropri per poter realizzare l’area per gli insediamenti produttivi alla periferia del paese, verso Segariu.

La procedura di espropriazione per pubblica utilità adottata per definire le pratiche aveva alcuni profili di irregolarità, tanto da convincere i proprietari dei terreni sino a quel momento a uso agricolo a richiedere un maxi indennizzo di 5 milioni di euro. Importo che avrebbe causato il dissesto finanziario del Comune. L’amministrazione cittadina ha portato avanti negli ultimi anni una lunga transazione con i ricorrenti e in molti casi con i loro eredi (in totale settanta persone) sino a raggiungere la storica parte.

"Abbiamo chiuso la transazione accettando il pagamento di circa la metà di quella che era la pretesa iniziale, ovvero 2,4 milioni", spiega la prima cittadina.

Ma le buone notizie non finiscono qui: gran parte degli indennizzi verranno pagati grazie a un fondo speciale (55 milioni in totale) stanziato dalla Regione a favore dei Comuni gravati da contenziosi. L’area Pip di Guasila non è più zona minata, ma è destinata presto a diventare un porto sicuro per chi vuole programmare investimenti. La storica pace della zona industriale, anche simbolicamente, può rappresentare lo stimolo per un nuovo inizio. 

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