Si è conclusa la 402esima edizione della Festa di Sant'Amatore, con al suo interno la 31esima Sagra della Lumaca: la semplificazione dell'antichissima fiera che si svolgeva a Gesico, nel giorno dedicato al Santo.

E sono stati numeri eccezionali quelli della Sagra e della Festa religiosa: non meno di 50mila presenze in quattro giorni.

Con oltre 10 quintali di lumache cucinate e altri 5 di animali venduti vivi, tutto rigorosamente raccolto in Sardegna, si è realizzato l’ennesimo record vista l’annata siccitosa che non tende a sparire. Sempre più partecipata la processione religiosa. 

Tantissimi i bambini che si sono divertiti con la “Corsa della Lumaca”, mentre in occasione della degustazione gratuita del prelibato gasteropode sono stati distribuiti migliaia di piatti.

Quattro giorni di festa con 65 artisti sul palco, ai quali vanno aggiunti quattro gruppi folk e due cori.

«Per tutti vale il grande successo ottenuto dallo spettacolo di Giuliano Marongiu con l’esibizione di Maria Luisa Congiu – sottolinea il presidente della Pro loco Carlo Carta –, un successone anche la mostra Trexenta Medioevale curata dal Sistema Museale Gesico guidata dalla cooperativa Antes».

Suggellato anche il gemellaggio culturale tra Gesico e Vilassar de Dalt, nato dal progetto comune "La Rotta dei Santi Martiri", all’insegna dell’amicizia, della ricerca storica e soprattutto dei Martiri bambini Jesmundus, Flora e Victoria oggi venerati in Catalogna, ma originari di Gesico. 

Il Comune e la Pro loco, promotori dell’iniziativa, hanno puntato quest’anno sulla formula “Tra il Sacro e Profano” proposta come possibile antidoto contro lo spopolamento delle zone interne.

«Cultura ed enogastronomia tra sacro e profano realmente favoriscono lo sviluppo Locale», ha detto il sindaco Terenzio Schirru, durante il convegno sull’agroalimentare. Altro obiettivo raggiunto è stato quello di sensibilizzare le popolazioni locali, soprattutto gli studenti di ogni ordine e grado, a migliorare la propria conoscenza del territorio, prendendo coscienza delle sue enormi potenzialità. 

Grande seguito anche per la rievocazione de “Sa Missa Sarda”, ripresa in diretta da Videolina, organizzata da Pro loco, Comune e Parrocchia e dai monsignori don Gianni Zuncheddu e don Efisio Zara.

Tradizione enogastronomica e quella religiosa convivono da millenni e sono davvero la base di un turismo ragionato.

«Stiamo sempre migliorando in tutti gli aspetti e nonostante lo straordinario afflusso di turisti provenienti da tutte le parti dell’Isola, da moltissimi emigrati, tutti hanno trovato buona accoglienza e servizi all’altezza della situazione», ha detto il primo cittadino.

Parole confermate da Carlo Carta: «Per diversi giorni Gesico è stata al centro delle attenzioni dei media, capitale della lumaca e della cultura isolana».

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