I Comuni di Guamaggiore e Gesico presentano il loro prestigioso patrimonio archeologico e la loro offerta rivolta ai visitatori alla Borsa mediterranea del turismo archeologico, in corso a Paestum. “Il nostro è un territorio ricco di risorse storiche e culturali, la cui valorizzazione si inserisce necessariamente all’interno del piano di sviluppo locale attraverso il quale puntiamo a riscrivere il futuro non dei singoli paesi, ma dell’intera zona”, dice il sindaco di Guamaggiore Nello Cappai. 

I due centri della Trexenta hanno stipulato una convenzione per promuovere congiuntamente i propri territori che confinano tra loro. Il pacchetto turistico-archeologico di Guamaggiore comprende la chiesa romanica di San Pietro (l’antica parrocchia del villaggio di Goy Mayor con la storia del suo territorio in epoca medievale), il pozzo nuragico e le sepolture tardoantiche rinvenute dentro la chiesa tardo settecentesca di santa Maria Maddalena e il nuraghe Barru per il quale è stato presentato anche il modello 3D realizzato dall'Università tedesca di Tubingen. 

I punti di forza di Gesico sono invece il nuraghe di San Sebastiano, tombe dei giganti di Muttas Nieddas (con la presentazione del modello 3D e del virtual tour), il sarcofago in marmo proveniente dalla necropoli di Sant'Amatore e la chiesa romanica di Santa Maria d'Itria. “Stiamo inaugurando un prestigioso progetto che ci consente di fare rete per promuovere e valorizzare il nostro territorio”, aggiunge il sindaco di Gesico Terenzio Schirru.

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