Primi furti di sabbia lungo le coste sarde.

Nell'ultimo fine settimana all'aeroporto di Elmas sono stati bloccati circa cento turisti con in valigia bottigliette piene di sabbia.

Incuranti dei cartelli di divieto, i vacanzieri hanno portato via i granelli di quarzo di Is Arutas, ma anche la sabbia dei litorali di Chia e Villasimius.

Già da un paio di settimane ci sono state le prime avvisaglie, ma è nell'ultimo weekend che gli operatori dello scalo hanno avuto un gran daffare.

In questo periodo i turisti indisciplinati sono stati soprattutto i tedeschi e gli olandesi (ma in piena estate le cattive abitudini e la maleducazione non sembrano avere nazionalità) e il sistema è sempre lo stesso: sistemano la sabbia dentro piccole scatole oppure buste o bottiglie di plastica e poi le nascondono dentro le borse e le valigie.

Negli uffici di Elmas ci sono giù sette scatoloni con il "bottino" sequestrato.

I turisti che portano via i souvenir proibiti rischiano una multa da tremila euro.

Le campagne di informazione vengono fatte, ma ancora non bastano.

Un anno fa solo a Elmas erano state recuperate cinque tonnellate di sabbia, sassi e conchiglie.

Un ruolo importante per la sensibilizzazione lo giocano anche i social, in particolare la pagina Facebook "Sardegna rubata e depredata" in cui vengono puntualmente pubblicate le foto della sabbia recuperata.

Valeria Pinna
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