È morto sul colpo Davide Mirabello, raggiunto in pieno da una fucilata a pallettoni. Il fratello Massimiliano, invece, aveva riportato una frattura del cranio con un'emorragia che gli avrebbe fatto perdere i sensi: quando è stato gettato in mezzo ai cespugli nelle campagne di Dolianova, in balia di volpi e cinghiali, potrebbe essere stato ancora vivo, agonizzante. È quanto ipotizzato dal medico legale Roberto Demontis che ha consegnato in Procura la consulenza sul duplice omicidio dei fratelli di origine calabrese.

Domani l'anniversario

Domani ricadrà l'anniversario del duplice delitto avvenuto in località Funata Pirastu il 9 febbraio 2020. La consulenza era l'ultimo tassello che mancava al pm Gaetano Purcu, titolare del fascicolo, per chiudere le indagini nei confronti degli allevatori Joselito Marras (53 anni) e del figlio Michael (28), in carcere a Uta dallo scorso 20 marzo con l'accusa di aver ucciso entrambi i fratelli, di 40 e 35 anni, con i quali vi sarebbero stati da tempo dei forti dissapori.

I due allevatori arrestati sono difesi dagli avvocati Patrizio Rovelli e Maria Grazia Monni. Subito dopo l'arresto, il padre aveva confessato e raccontato di essere stato aggredito e di essersi difeso, facendo trovare i corpi e scagionando il figlio. Gli inquirenti, però, paiono convinti che entrambi siano responsabili sia dell'omicidio che dell'occultare il cadavere.

Cosa dice il medico

Consegnato l'esito dell'autopsia in Procura e alle parti, emerge così che Massimiliano Mirabello - secondo il medico legale Demontis - avrebbe subito un trauma contusivo di discreta entità all'altezza dello zigomo destro. Visto le condizioni del corpo, ormai semi-scheletrizzato dall'esposizione agli agenti atmosferici e agli animali, non è stato possibile determinare l'effetto delle lesioni. L'esperto del pm, però, non può escludere che il giovane fosse ancora in vita al momento in cui il suo corpo è stato abbandonato. Poteva essere incosciente - ha chiarito il medico legale - ma non deceduto.

Il fratello Davide, invece, è certamente morto sul colpo: raggiunto da una fucilata al volto, tra cranio e mandibola. Durante l'autopsia sono stati recuperati 11 pallettoni.

L'avvocato

«Il 9 febbraio sarà un anno dalla tragedia», ricorda l'avvocato Gianfranco Piscitelli, legale di parte civile per la famiglia Mirabello. Quest'ultima «ha previsto di celebrare una messa di anniversario il Calabria, dove Massimiliano e Davide sono sepolti».

Francesco Pinna

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