Le regole erano state chiarite fin da subito: "Dovevo indossare calze nere e cravatta, fare un inchino e dire 'Sua Maestà'. Non potevo fare domande e quando indietreggiavo dovevo prestare attenzione a non dare le spalle, mai". Era il 2002 e del suo incontro con la regina Elisabetta a Londra, Franco Staffa - 64 anni insegnante di Inglese e fondatore dell'associazione Italia-Inghilterra - ricorda tutto: emozione compresa. "Per fortuna ero riuscito a non sbagliare niente. La regina è un po' austera ma anche molto cordiale. Ricordo che mi ha raccontato che negli anni settanta era venuta in Sardegna e io le avevo detto che l'aspettavamo di nuovo a braccia aperte".

PRIMA DI ZOLA - Quello tra il professore e l'Inghilterra è un legame fortissimo, al punto che gli è valso il titolo di baronetto conferito qualche anno fa direttamente dal principe Carlo. "Sono stato il primo dei tre sardi, tra cui Gianfranco Zola, ad avere questo onore". Perché Londra, città nella quale è stato più di cinquanta volte, «è la mia seconda casa. Ho collaborato con l'ambasciata, con il consolato e con molte università britanniche e quando la regina è venuta a sapere quello che facevo, tramite l'ambasciatore, mi ha chiesto se volevo diventare baronetto della Corona. Chiaramente ho detto sì".

L'ASSOCIAZIONE - La passione per la Gran Bretagna ha origini antiche. "Mi piaceva l'idea di promuovere uno scambio di conoscenze tra la cultura e la lingua dei paesi anglofoni e quelle della Sardegna". Di qui l'intuizione. "Nel 1987 ho fondato assieme ad alcuni amici l'associazione Italia-Inghilterra. Abbiamo aperto la sede e sistemato una videoteca, una biblioteca e messo insieme film e libri. Mi sono sentito sempre europeo, non solo quartese". Da quel momento sono iniziate le conferenze, i seminari e le mostre. L'incontro con la regina resta un momento indimenticabile. "Mi diedero un medaglione e Sua Maestà si complimentò con me per il lavoro svolto, mi disse che ero il miglior addetto alle pubbliche relazioni del mondo". Perché Quartu gli è sempre stata un po' stretta: "Credo sia una città che avrebbe bisogno di più cultura e di una maggiore apertura mentale. Per cambiare le cose bisognerebbe creare attrazioni culturali, come una buona stagione teatrale o del buon cinema. Sfruttare le risorse che sono presenti, magari pedonalizzando il centro storico e creando delle iniziative".

CARLO E CAMILLA - Il professore ha conosciuto anche Camilla, la consorte del principe Carlo: "È molto più elegante e ha molta più personalità di quello che può sembrare. Il principe Carlo ho avuto modo di incontrarlo diverse volte. Il giorno del ricevimento all'ambasciata abbiamo chiacchierato cordialmente. Le stesse regole di comportamento da tenere davanti alla regina valgono anche per lui che però è molto più affabile e rilassato. In privato parla anche un po' d'italiano e lo capisce".

Resta in piedi quella promessa. "Quando ho chiesto alla regina Elisabetta di venire a trovarci in Sardegna mi ha detto che gli impegni erano tanti, ma chissà, magari un giorno troverà il tempo per passare anche da Quartu".

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