Per giovedì 23 marzo alle 11, l'assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda ha convocato la prima riunione del Comitato di monitoraggio per la riapertura della SS 554 "Cagliaritana", chiusa per la seconda volta nel settembre scorso per lo smottamento della carreggiata di un tratto della strada che collega il cagliaritano al mare ed alla nuova Orientale sarda per il Sarrabus e l'Ogliastra.

All'incontro sono stati invitati i Sindaci dei Comuni più direttamente interessati e il Consigliere regionale Cesare Moriconi per il costante interesse dimostrato rispetto al problema.

Maninchedda, nella lettera ricorda che la statale 554 è un'arteria statale sulla quale la Regione , non avendo competenze dirette, non può esercitare nessun intervento sostitutivo e che la parziale chiusura al traffico al chilometro 21 doveva essere superata attraverso lavori, totalmente a carico di Anas, che prevedevano il consolidamento del versante di frana ed il ripristino del corpo statale danneggiato, consegnati all'impresa esecutrice il 20 settembre 2016 e da concludere entro i successivi 6 mesi.

L'Assessore evidenzia anche di avere appreso, per le vie brevi, che l'aggravamento dell'evento franoso ha reso necessari ulteriori approfondimenti delle indagini geognostiche e geofisiche dell'area del nuovo rilevato stradale e che l'Anas prevede il completamento dei lavori e la totale riapertura al traffico per il 30 giugno.

Il problema, dal punto di vista tecnico - sottolinea Moriconi - è che tale ulteriore grave ritardo sia stato ricondotto, da Anas, alla necessità di ulteriori approfondimenti e indagini geognostiche e geofisiche, come se l'evoluzione dell'evento franoso, tra l'altro circoscritto a poche decine di metri, non fosse prevedibile.

Dal punto di vista economico - continua Moriconi - i tre mesi di sospensione sono ulteriori costi per la comunità, perché vanno a pagare il fermo cantiere. Il dramma - continua Moriconi - è che le nostre strade continuano ad essere interminabili cantieri aperti, con tutti i disagi e le conseguenze sul sistema socio economico di cui ogni volta parliamo senza mai riuscire a porre fine a questo calvario.
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