Ai suoi funerali, in quel 29 febbraio 1992, Cagliari si fermò. Almeno 40 mila persone vollero accompagnarlo al Cimitero di Bonaria proprio - come nel 1958 - con Fra Nicola da Gesturi.

Dopo un'inchiesta diocesana, aperta nel 2003 e durata quindici anni, la Chiesa sarda chiede alla Santa Sede il riconoscimento della santità per Fra Nazareno da Pula.

Dopo Ignazio da Laconi e Nicola da Gesturi, quindi, un altro francescano, un altro cappuccino, un altro frate questuante si incammina verso la gloria degli altari.

Il 29 dicembre prossimo, nella chiesa del Convento di Is Molas (Pula) dove è sepolto, si chiuderà ufficialmente l'inchiesta diocesana sulla fama di santità di Fra Nazareno.

Saranno sigillati i faldoni che racchiudono centinaia di testimonianze, decine di casi di guarigioni prodigiose attribuite al frate di Pula, scritti e memorie che confermano la eroicità delle virtù cristiane di questo umile figlio di San Francesco.

(Archivio L'Unione Sarda)
(Archivio L'Unione Sarda)
(Archivio L'Unione Sarda)

Sarà la Congregazione per le Cause dei Santi a decretare la beatificazione di Fra Nazareno da Pula.

Giovanni Zucca, questo il suo nome all'anagrafe, nato a Pula nel 1911, fu una vocazione adulta. Entra in convento fra i Cappuccini quasi quarantenne. Decisivo il suo incontro con Padre Pio. Dal 1958 raccoglierà il testimone di Fra Nicola come frate questuante per le strade di Cagliari.

Quanto Fra Nicola fu silenzioso, tanto Fra Nazareno fu prodigo di consigli, talvolta perentori, Come quel lapidario "a confessarsi sia", con cui spesso chiudeva il colloquio invitando alla conversione personale e al ritorno alla vita sacramentale. Pazienza e saggezza che si accompagnavano a una capacità diagnostica che lasciava anche i medici interdetti. Decine i casi di guarigione, spesso inspiegabili, che gli vengono attribuiti.
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