Giornata e notte movimentata ieri a Villasor, dove i carabinieri hanno notificato a un pregiudicato tunisino il decreto di espulsione dall'Italia.

Kasraoui Bechir Ben Mansour, questo il nome dell'uomo, è stato prelevato dalla casa dove vive (uno degli ex appartamenti dello zuccherificio di via Togliatti occupati abusivamente qualche anno fa) dai militari della caserma locale, che si sono limitati a eseguire il decreto che riguarda il nordafricano di 47 anni, da circa 22 anni residente a Villasor, e accompagnarlo all'ufficio stranieri.

Ben Mansour, conosciuto a Villasor come Bruno il Tunisino, non avrebbe opposto resistenza di fronte ai carabinieri che gli hanno notificato il decreto di espulsione.

L'operazione, secondo alcune testimonianze, non sarebbe stata però semplice.

Kasraoui Bechir Ben Mansour si sarebbe insomma allontanato dalla sua dimora e sarebbe stato raggiunto dai militari solo durante la notte. Sconosciuta al momento la motivazione del decreto di espulsione, anche se dovrebbe essere collegata a suoi precedenti reati come quelli, tra gli altri, al patrimonio.

In piedi anche l'ipotesi che l'allontanamento dal suolo italiano possa derivare dalla clamorosa protesta inscenata nel 2013, nel tribunale di Cagliari.

L'uomo, sposato con una donna sarda, si era dato fuoco davanti al giudice per protestare contro la sentenza che gli aveva tolto la patria potestà dei tre figli, all'epoca di 12, 10 e 9 anni.

Bruno il Tunisino, che si era presentato in tribunale con una bottiglietta di benzina in tasca, si era gettato sul collo il liquido infiammabile ed era corso fuori come una torcia umana. A salvarlo l'intervento di un brigadiere dei carabinieri e del 118.
© Riproduzione riservata