Dispersi mentre cercavano funghi: "Ecco le cose da non fare durante le escursioni"
Mauro Vargiolu spiega come non rischiare dopo la disavventura di una coppia quartese sui Sette FratelliPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Andare a funghi non è un gioco. Guai ad addentrarsi nel bosco quando non lo si conosce".
Mauro Vargiolu, di Castiadas, i funghi li cerca da 40 anni, da quando era un bambino.
Racconta le insidie della montagna, del buio, dell'ansia e della paura sempre in agguato per i cercatori inesperti.
Il tutto dopo l'ennesima disavventura sui Sette fratelli con protagonista una coppia di anziani di Quartu Sant'Elena: i due domenica si sono recati tra i monti non riuscendo più a tornare indietro.
Sono stati ritrovati dai Vigili del fuoco e dai forestali.
Alla luce dell'accaduto, Vargiolu spiega anche cosa bisogna fare e non fare quando si decide di battere la montagna alla ricerca dei funghi preferiti.
"In montagna, d'inverno, la sera arriva molto prima che in pianura alle 16 spesso è già buio. Ma il problema è un altro: guai andare a cercar funghi se non si conosce il territorio. Ma deve essere una conoscenza reale dei viottoli, dei camminamenti, dei crinali. Altrimenti, se proprio non se ne vuole fare a meno, è meglio andare a funghi in spazi aperti, mai in foresta. Bisogna aveve poi almeno una torcia, un telefonino, un Gps. Quando ci si perde, si può così lanciare l'allarme e dare la posizione. A quel punto, vietato muoversi: bisogna poi restare fermi e aspettare i soccorritori".
Vargiolu dà anche un altro consiglio. "A cercare funghi è preferibile essere almeno in due e a muoversi a poca distanza. Mai superare da soli il crinale di una collina. Insomma, tante precauzioni. Dico anche che se non si conosce la foresta, è meglio restare a casa. Troppi i rischi si corrono in ambiente sconosciuti: parlo anche di quelli per l'incolumità fisica".