«Disabili allo stadio: una vera e propria odissea»
Da Gonnesa la testimonianza-denuncia di una lettrice che ha portato i suoi zii diversamente abili a vedere Cagliari-Inter(Ansa)
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Riceviamo e pubblichiamo il racconto di una lettrice – S.F. – sulle difficoltà che incontrano le persone disabili a partecipare ai grandi eventi, in questo caso allo stadio.
«Ho 21 anni, vivo a Gonnesa e insieme ai miei genitori vivo con i miei zii, due persone con disabilità mentale al 100% con qualche difficoltà motoria nel camminare.
Ieri, dopo svariati anni a guardare le partite alla TV, il sogno si avvera: andiamo a vedere Cagliari - Inter dal vivo.
Vi scrivo in maniera meno entusiasta di quando ho deciso di portarli allo stadio.
Iniziamo dalla follia riguardante l’acquisto dei biglietti: le persone con disabilità non possono avere accesso all’acquisto dei biglietti online ma devono necessariamente recarsi o avere la fortuna di avere qualcuno accanto a loro che possa recarsi a Cagliari, al ticket service, quindi abbiamo fatto circa 60 km solamente per poter avere i biglietti.
Arriviamo a ciò che mi fa arrabbiare più di tutto: ci dirigiamo verso la nostra entrata ma veniamo bloccati da una schiera di carabinieri che ci blocca, perché da quelle parti dovevano passare i tifosi dell’Inter, e ci fa passare da una strada sterrata senza avvisarci minimamente della sorpresa: alla fine di questa strada dovevamo scavalcare il guard rail. Devo essere sincera, in questa disavventura ho incontrato degli angeli, che con la loro forza di volontà e piena solidarietà ci hanno aiutato prendendo in braccio i ragazzi affinché potessero oltrepassare l’ostacolo.
Arriviamo all’entrata, steward che ci mandano da una parte all’altra perché non sanno nemmeno loro da quale cancello farci entrare.
Finalmente riusciamo ad entrare ma le disavventure non sono finite: portati, per l’ennesima volta, da una parte all’altra della curva a cercare i nostri posti che parevano essere inesistenti per poi affermare: “Sedetevi dove volete, dove c’è posto”.
Arriva il momento di andare via, disperato un carabiniere ci comunica che avremmo dovuto fare tutto il giro dello stadio per raggiungere la nostra macchina perché una parte era bloccata per far passare i tifosi dell’Inter, l’altra era la zona da cui sarebbero successivamente usciti i calciatori. Per fortuna, con massima comprensione siamo potuti passare dalla parte VIP.
Come ho già scritto, noi siamo stati tanto fortunati, abbiamo incontrato persone disponibili e solidali che ci hanno aiutato, ma tutto questo non può passare inosservato. Le difficoltà delle persone con disabilità per poter andare allo stadio sono elevate, i servizi scadenti.
Spero, che in qualche modo, un giorno, possa essere pensato un sistema che faccia si che tutto sia meno dispersivo e più chiaro affinché non si verifichino delle situazioni così spregevoli».
S.F. – Gonnesa
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