L’Sos è arrivato al prefetto di Cagliari. Prima con una lettera del sindaco di Decimoputzu, Alessandro Scano. Poi con un incontro in prefettura tra lo stesso sindaco e gli assessori Marco Ena e Vincenzo Ena. Nelle campagne messe in ginocchio dalla crisi e dal Covid si temono nuovi pignoramenti. “Allo stato attuale delle cose, nonostante le norme relative alla sospensione delle aste e delle attività correlate contenute nei decreti Covid, gli stessi decreti di pignoramento continuano a far paura su molte imprese agricole del mio paese. Siamo preoccupati. La situazione rischia di precipitare. I decreti vanni sospesi”.

Il prefetto ha garantito il suo impegno anche attraverso il ministero degli interni. “Bisogna far presto, dare sicurezza alla gente dei campi. Sono pronto anche a dimettermi - aggiunge Scano – in segno di protesta contro una situazione che diventa assurda e ingiusta. Le aste vanno bloccate come scritto nei decreti Covid”.

Nella lettera inviata al prefetto, il sindaco dice di “esternare tutta la mia preoccupazione non solo per le tante famiglie che oggi si ritrovano nella condizione di vedersi da un giorno all’altro portar via l’unico tetto che hanno sulla testa, ma anche  per i conseguenti risvolti che questo fatto potrebbe  provocare nella nostra comunità: una crisi economica, sociale e sanitaria che senza ombra di dubbio implicherebbe con sé un’ inevitabile situazione di precaria sicurezza sociale a discapito di tutta la popolazione. A lei chiediamo un intervento in soccorso di queste aziende, fabbricati compresi.  Visto che, seppure non sono classificati catastalmente come principali ad uso abitativo, risultano esserlo nei fatti in quanto i proprietari hanno lì registrato la loro residenza da tutta la vita, 

Alessandro Scano continua a rivolgersi al prefetto. “Se questo non fosse possibile nell’ambito delle sue prerogative, si chiede di aprire un procedimento di sospensione temporaneo per tutto l’anno in corso e comunque sia al termine dello stato di emergenza. L’adozione tempestiva di queste misure efficaci e coordinate può senz’altro limitare l’impatto sociale della crisi scongiurando un aumento delle disuguaglianze sociali. Questo è lo scenario critico che ogni giorno mi trovo a dover affrontare sentendomi impotente al suo cospetto; sono consapevole che la situazione non sia di facile risoluzione, tuttavia credo che, vista la devastante crisi economica che investe ormai trasversalmente tutti i settori, si possa e si debba trovare un accordo per il rilancio dell’economia e per la salvaguardia delle persone finite sul lastrico a causa dei risvolti economici determinati dalla pandemia”. 

Il sindaco si dice anche pronto a dimettersi in mancanza di soluzioni. “Sono pronto a farlo in segno di solidarietà alle famiglie coinvolte in questo vortice di rovina, qualora nulla venisse prospettato in loro soccorso dalle istituzioni. Le soluzioni vanno trovate”.

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