L’ultimo pignoramento a metà aprile. La situazione nel mondo agro pastorale anche nel territorio di Decimoputzu è drammatica. Un’altra quarantina di aziende sono sull’orlo del fallimento e quindi del pignoramento con famiglie ridotte sul lastrico e alla disperazione. Il sindaco Alessandro Scano si è rivolto al prefetto, denunciando questa drammatica realtà e chiedendo un suo intervento. Lo stesso prefetto ha risposto con un incontro che ha tenuto con lo stesso sindaco Scano e con gli assessori comunali Marco Ena e Vincenzo Ena.  Il prefetto ha assicurato che interverrà segnalando quanto sta accadendo al Ministero degli Interni.

Scano ha ringraziato, ma parla anche di sue possibili dimissioni. “Questa – ha detto – è una situazione che ci preoccupa fortissimamente. La voce della gente dei campi va ascoltata. Ci sono famiglie alla disperazione. Qualcuno ha già perso tutto per debiti. Altri rischiano. ll Comune di Decimoputzu è un territorio a vocazione agricola e l’interno comparto agro pastorale che lo caratterizza, già da tempo in crisi, è stato nell’ultimo periodo ulteriormente messo in ginocchio. Più volte, io stesso, in qualità di sindaco mi sono fatto portavoce di questo problema chiedendo svariati incontri con le istituzioni regionali, al fine di porre rimedio alla situazione davvero drammatica che le aziende del nostro territorio stavano e stanno attraversando”.

“Con la crisi economica del momento – ha scritto Scano nella sua lettera alla Prefettura - la situazione delle aziende agricole è peggiorata al punto che molte di loro sono ormai giunte a una situazione di indebitamento tale per cui i creditori, per soddisfare le loro pretese di pagamento, sono arrivati al pignoramento dei beni di proprietà dei debitori. Questo scenario critico – aggiunge il primo cittadino – riguarda molte nostre aziende. Sono molto preoccupato non solo per le tante famiglie che oggi si ritrovano nella condizione di vedersi da un giorno all’altro portare via l’unico tetto che hanno sulla testa, ma soprattutto per i conseguenti risvolti, ovvero che questo fatto potrebbe provocare nella nostra comunità una crisi economica, sociale e sanitaria che senza ombra di dubbio si tradurrebbe in una inevitabile situazione di precaria sicurezza sociale, a discapito di tutta la popolazione. Sono consapevole - ha ancora scritto il sindaco Scano al prefetto - che lo stato delle cose che probabilmente accomuna in questo periodo molti Comuni della Sardegna, non sia di facile soluzione. Tuttavia è mia intenzione sottoporre questa situazione alla sua cortese attenzione, affinchè ne prenda atto e intervenga per quanto di sua competenza al fine di arginare i danni delle nostre campagne”.

Raffaele Serreli

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