«Mio fratello è morto nel Centro Aias di Decimomannu due anni fa. Ho sempre avuto sospetti: chi sa qualcosa e ha una coscienza adesso deve parlare».

Maurizio Nonnis, 48 anni, di Samassi, ha lanciato il suo appello mercoledì durante la trasmissione tv "Chi l'ha visto".

«Quando andavo a trovare Gianfranco, spesso aveva lividi, bruciature di sigarette, le mani legate con l'adesivo per gli imballaggi. Mi chiedeva di portarlo via, non sono riuscito ad avere i permessi dal tribunale.

Ma avevo segnalato tutto ai giudici fin dal 2005».

Intanto i carabinieri, alla luce delle immagini delle violenze immortalate dalle telecamere a Decimomannu, stanno riesaminando i fascicoli di due morti sospette avvenute nella struttura dell'Aias al centro dell'inchiesta giudiziaria.

E una donna racconta i nove anni da incubo della sorella ricoverata.

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