Esche avvelenate per far fuori i cinghiali a Costa Rei.

È il nuovo allarme lanciato dall’associazione Guardie ambientali di Villasimius dopo il ritrovamento il 4 settembre di una giovane femmina di cinghiale in fin di vita.

L’animale è stato soccorso e ricoverato presso il Centro recupero fauna selvatica di Monastir ma è morto poco dopo. In seguito all’autopsia sono state trovare all’interno dello stomaco alcune esche contenenti – con buona probabilità – del veleno.

«Potrebbe purtroppo non trattarsi di un caso isolato – si legge in una nota della Asl -, si raccomanda di contattare la ASL o le Forze dell’Ordine, in caso di ritrovamento di esche sospette. Si rammenta che l’utilizzo di bocconi avvelenati è un reato punibile con pesanti multe e reclusione».

«Oltre che per gli animali – spiega invece Lino Cozzuto, presidente delle Guardie Ambientali - questi veleni costituiscono un pericolo anche per la salute e l’incolumità delle persone e possono danneggiare l’ambiente. Ma qualcuno pensa veramente che questa azione criminale, mettendo a rischio l'incolumità di tanti altri animali e anche dell’uomo, possa risolvere il "problema" di quattro cinghiali sfiancati dalla siccità che cercano acqua e cibo nella periferia di Costa Rei?. L’auspicio “è che vengano al più presto individuati i responsabili di questo gesto».

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