"Chiediamo all'assessore regionale ai Lavori pubblici di intervenire attivamente, in sinergia con tutte le parti interessate, affinché si trovi una soluzione immediata per far ripartire i lavori per la realizzazione della diga di Monti Nieddu".

Piero Comandini, consigliere regionale del Partito Democratico, dopo la decisione del tribunale di Roma di revocare l'appalto per la costruzione dell'invaso alla società Astaldi, invita la Regione a impegnarsi concretamente per far sì che la diga di Sarroch non resti un'incompiuta.

Il Pd si era interessato alla vicenda già la scorsa settimana presentando una interrogazione, con Comandini primo firmatario, in cui aveva evidenziato i danni provocati dalla chiusura del cantiere, avvenuta diciotto mesi fa.

"A farne le spese no sono solo i lavoratori, circa 300, con le rispettive famiglie che aspettano, dopo mesi di trattative, un accordo in grado di far ripartire il cantiere e poter così riprendere il lavoro - dice Comandini - , ma anche il territorio che ospita il polo industriale più importante della Sardegna, il comparto agricolo che ha grandi prospettive di crescita, e quello turistico. L'abbandono del cantiere oltre a lasciare una ferita aperta su quelle montagne, crea non pochi problemi di sicurezza".
© Riproduzione riservata