Quattro bracconieri sono stati denunciati dal Corpo forestale per esercizio di caccia con mezzi non consentiti, uccellagione e detenzione di specie animali protette. In un caso è stato contestato anche il reato di "animalicidio" per il modo efferato con cui è stato abbattuto un cervo.

Quest'ultima violazione si è verificata a Pula, dove un 29enne e un 31enne sono stati sorpresi mentre piazzavano 1.500 lacci e 40 cavetti per catturare uccelli.

Durante l'accertamento si è scoperto che in una delle trappole era incappato anche uno splendido esemplare femmina di cervo sardo, poi morto al termine di una dura agonia.

Dalla carcassa i due avevano già asportato alcune parti, sequestrate dai forestali assieme a 25 tordi, 14 pettirossi e altri 4.500 lacci per uccellagione, 170 reti e 870 lacci per cattura di cervi e cinghiali.

Per i due cacciatori di frodo scatteranno sanzioni pesanti.

Un altro bracconiere - un 46enne di Burcei - è stato scoperto dalle guardie ambientali di Sinnai a Campuomu, nei monti Sette Fratelli, intento a piazzare reti per uccellagione lungo un sentiero.

E nei guai è finito anche un 77enne, anch'egli di Burcei e anch'egli in una zona dei monti dei Setti Fratelli, dopo essere stato "pizzicato" mentre posizionava trappole e reti per la cattura di uccelli.

(Unioneonline/l.f.)
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