Saranno interrogati nelle prossime ore nel carcere di Uta i tre giovani originari della Bosnia-Erzegovina, arrestati sabato dai carabinieri del Nucleo radiomobile di San Vito con l'accusa di furti ai danni di turisti sulla costa sud Orientale della Sardegna, da Villasimius a Villaputzu, passando per Castiadas, Villasimius e Costa Rei.  Innumerevoli sono le denunce raccolte dai Carabinieri della Compagnia di San Vito, che hanno studiato il modus operandi dei ladri e concentrato le loro forze per individuare i colpevoli.

Dopo aver visionato ore di filmati delle telecamere di sorveglianza, ascoltato testimonianze e analizzato le segnalazioni di cittadini allarmati, è scattato l'arresto di una banda composta da due fratelli e dal cugino. Le conferme sui sospetti a loro carico sarebbero arrivate dai  carabinieri della Stazione di Muravera che hanno recuperato le immagini di alcune telecamere che hanno consentito alle forze dell'ordine di individuare una Peugeot 208, ritenuta essere l’ultimo veicolo utilizzato dai ladri.

Da quel momento è iniziata una vera e propria caccia all'uomo cui hanno preso parte tutti i militari disponibili della Compagnia di San Vito e delle stazioni dipendenti. Le stesse pattuglie, in divisa e in borghese, sono state coordinate dal Comandante di Compagnia, il maggiore Massimo Meloni. Gli sforzi dei militari  sono stati ripagati quando la macchina è stata vista dirigersi verso Cagliari sulla SS 125 var.

Il veicolo è stato bloccato poco dopo dai carabinieri del Radiomobile di San Vito. A bordo  tre individui: un giovane di 23 anni, nato a Torino, residente a Quartu Sant’Elena, un uomo di 40 anni, nato in Bosnia-Erzegovina, residente a Cagliari, e un altro giovane di 25 anni, anch'egli nato a Torino e residente a Quartu Sant’Elena. Dal controllo dei documenti si è scoperto che l'auto era a noleggio, probabilmente per poterla sostituire spesso con un modello diverso. L'immediata perquisizione ha permesso di trovare, oltre a strumenti d’effrazione, macchine fotografiche, tablet, diverse paia di scarpe di marca, boccette di profumi, vari indumenti pregiati e contanti in euro, corone della Repubblica Ceca e franchi svizzeri, prova evidente delle attività criminali dei tre uomini. Da qui il loro arresto.

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