Niente foto, niente nome. 40 anni di Quartu, impiegata, soccorritrice, volontaria del 118: è la donna che nel pomeriggio ha prestato i primi soccorsi, assieme ad una pediatra del Policlinico di Monserrato, al bambino che ha rischiato di morire in spiaggia a Solanas per un acino d'uva di traverso.

"Mi trovavo al Vanity beach, lo stabilimento balneare di Solanas, quando sono stata avvertita di quello che stava accadendo in spiaggia: sono arrivata subito. Attorno c’era una confusione incredibile, confusione e disperazione. Ho praticato le prime manovre sul bimbo già cianotico. Poi è arrivata un’altra donna, medico del Policlinico, in vacanza a Solanas".

“Siamo andate avanti con le manovre di disostruzione, quindi con le prime manovre di rianimazione. E il bambino si è ripreso”, prosegue la 40enne.

"Intanto – racconta ancora – è scattato l'intero apparato di emergenza. Sono arrivate due infermiere, il Soccorso di Sinnai, l'elisoccorso con medico e infermiere. L'atterraggio del velivolo non è stato semplice: per trovare uno spazio sufficiente si è dovuta tagliare anche una recinzione. Poi il volo in elicottero al Brotzu: il bambino sta bene, è fuori pericolo. Si trova ricoverato per essere monitorato, ma non corre pericolo di vita”.

Il bimbo era a Solanas con altri due familiari e i genitori: l'incubo è stato infinito, scattato verso le 14 in una spiaggia super affollata. 

Ma si è salvato grazie all’intervento tempestivo del medico e della soccorritrice. Che spiega: "Ho fatto solo il mio dovere. Assieme ad altri”.

Raffaele Serreli

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