Antonello, prigioniero della Sla: quando internet può salvare una vita
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Internet veloce può salvare la vita a un malato di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) come Antonello Porcedda, 52 anni, ex agente penitenziario di Nurallao.
Costretto a letto, senza poter parlare.
«L'unica possibilità che ha mio marito di comunicare con il mondo è il sintetizzatore vocale: solo così può chiedere aiuto», spiega la moglie Donatella Loddo.
«Se si guastasse l'apparecchio, i tecnici prima di un'ora non potrebbero arrivare in paese. Con Internet invece potrebbero intervenire da remoto. E salvargli la vita».
Ma le celle per l'Adsl a Nurallao sono già occupate. Ed ecco che per Antonello il sindaco mette a disposizione la rete del Comune.