Dieci anni dopo la realizzazione dello stadio dedicato proprio a Renato Raccis, il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato la concessione di un finanziamento di 500mila euro al Comune di Mandas che ha presentato un primo studio di fattibilità per realizzare la “Casa museo Raccis” con il chiaro obiettivo di rivalutare i miti e le bandiere del calcio per rafforzare l’identità nei giovani e per promuovere il territorio.

La storia di Renato Raccis è la favola di un bambino che, lasciato il paese natale di Mandas, dove giocava con un pallone di stracci, dopo essersi trasferito con i genitori a Cagliari, realizza il suo sogno di salire alla ribalta del calcio nazionale.

Parte dal Prato, prima di approdare al grande palcoscenico dello stadio Ardenza di Livorno, in serie A, dove, fra i primi tifosi, figurava Carlo Azeglio Ciampi futuro Presidente della Repubblica. L’epica sfida con Valentino Mazzola, capitano del Grande Torino, vedrà i granata prevalere sul Livorno di Renato Raccis solo all’ultima giornata regalando lo scudetto ai futuri martiri di Superga con un solo punto di distacco.

L’ultimo anno di guerra lo vedrà protagonista a Torino con la casacca della Juventus, prima del ritorno in maglia amaranto. Per Raccis è il trampolino di lancio verso un’altra grande squadra. Un nuovo sogno si realizza: quello di indossare la magica maglia n. 10 del Milan che sarà, dopo Raccis, di Schiaffino, Rivera, Savicevic, Boban e Seedorf, solo per citare alcuni campioni.

Raccis macina record: primo bomber sardo della serie A (record superato solo dopo 40 anni da Pietro Paolo Virdis, sempre con la maglia del Milan), primo sardo a realizzare una rete nel derby con l’Inter, primo sardo a essere visionato dal commissario tecnico della Nazionale Vittorio Pozzo nella partita Bologna-Milan. L’attaccante sardo, classe 1922, ha chiuso la carriera a soli 26 anni dopo aver contratto la tubercolosi. Si è spento a Cagliari, nella sua casa in Castello, nell’agosto del 1979. Ha realizzato 51 reti in 135 gare nella massima serie. 

Mandas avrà presto un museo dedicato alla sua figura. L’obiettivo è quello di avviare un percorso comune “La Sardegna del pallone” creando un itinerario turistico, unico nel suo genere, che riesca a convogliare in un piano definito la passione popolare i grandi calciatori (dal museo di Mandas a quelli di Sindia, Oliena e Zola dedicati rispettivamente a Virdis, Zola e Matteoli. “Lo sport praticato o vissuto da spettatore, genera in tutto il mondo importanti flussi turistici nel corso dell’intero anno – spiega il sindaco di Mandas, Umberto Oppus –. Il connubio tra sport e turismo può completare l’offerta turistica di qualunque territorio, diventando una risorsa economica per entrambi gli aspetti”. Da qui l’idea dell’amministrazione comunale di realizzare, nella casa dove è nato il primo grande bomber sardo della serie A, un percorso che racconti Renato Raccis e i passaggi nelle squadre dove ha militato (San Giorgio Cagliari, Prato, Livorno, Asti, Juventus e Milan). Il tutto fra cimeli, maglie, trofei e sale multimediali dove trasmettere i cinegiornali dell’epoca. 

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