Il Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi, per il triennio 2023-2025, non è stato ancora adottato. E questo «nonostante in Sardegna abbiamo conosciuto più volte l'inferno del fuoco, nonostante le previsioni meteo con sempre maggiore puntualità ci avvertano delle ondate di calore estive, nonostante negli anni scorsi e anche di recente, abbiamo visto bruciare decine e decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea», sottolineano i Progressisti con un’interrogazione urgente che vede come primo firmatario Gian Franco Satta in cui si chiede di chiarire le ragioni del ritardo e se non si ritenga «necessario e fondamentale provvedere immediatamente a sopperire a questa carenza».

«Non c'è limite al peggio – aggiunge Satta - ancora una volta assistiamo all'incapacità totale di questa Giunta regionale. Questa volta però verrebbe da dire che col fuoco non si scherza, mentre qualcuno sta palesemente sfidando la sorte. L'inversione nell'approvazione degli atti non è affatto banale, per fare un esempio pratico, sarebbe come comprare il quadro senza badare alla cornice. Le Prescrizioni antincendio sono importantissime e per questo vanno aggiornate annualmente ma a loro volta si inseriscono nell'ambito dell'organizzazione dettata dal Piano triennale, cosa che quest'anno non è avvenuta. Il Piano è lo strumento fondamentale per l'organizzazione e la definizione delle procedure di prevenzione ma soprattutto di emergenza ed è la guida che segna la strada a tutte le attività connesse alla lotta contro gli incendi, sia nelle attività ordinarie, appunto di prevenzione, ma soprattutto nel coordinamento di quelle necessarie ad affrontare le situazioni di rischio ed emergenza».

«Mi chiedo – conclude Satta - come si possa affrontare un tema così importante per la Sardegna con questa superficialità. Il mostruoso sistema dell'Amministrazione regionale introdotto con la legge poltronificio da parte di questa maggioranza ancora una volta mostra la sua fragilità. Ad oggi, di fatto, ha paralizzato l'intera Regione con ben otto direzioni generali vacanti, compresa quella della Protezione civile. Che sia questo il motivo del ritardo? Nel frattempo, interi territori in tutta la Sardegna scontano l'assenza totale di vigilanza operata, ad esempio, dai servizi di vedetta che oggi sono praticamente scomparsi in molte località su tutto il territorio regionale. Mi auguro che si intervenga al più presto prima che queste azioni scellerate ci conducano per l'ennesima volta a contare i danni, se non peggio».

(Unioneonline/s.s.)

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