«Troppo lunghi i tempi per contare le 211mila firme». È la contestazione mossa alla politica sarda dai comitati che hanno portato avanti la petizione a favore della legge di iniziativa popolare Pratobello 24 contro la speculazione delle rinnovabili in Sardegna.

Gli stessi comitati temono un “ingorgo” burocratico-istituzionale tra la stessa Pratobello 24 e il ddl sulle aree idonee elaborato dalla Giunta Todde. 

Per questo i gruppi che per settimane si sono spesi per la raccolta firme si dicono pronti a tornare in piazza, come il 2 ottobre scorso, quando in migliaia hanno partecipato alla manifestazione per presentare in consiglio regionale le firme raccolte. 

«Bisogna fare in fretta» è la parola d’ordine dei comitati, rivendicando la “specialità” della Sardegna in materia urbanistica per bloccare al più presto «lo scempio in atto e l’assalto eolico e fotovoltaico». 

Oggi, intanto su Videolina, uno speciale Radar in tutte le edizioni del Tg dedicato ai progetti per la produzione di energia pulita previsti dalla Pratobello 24 

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