«Mi ha picchiato. Sono stato difeso dai dipendenti del Comune. Non ho reagito all'aggressione, ma l'ho denunciata». Il sindaco Adriano Puddu racconta l'episodio di ieri mattina nel palazzo municipale di Portoscuso: una zuffa con Valeria Sanna, il consigliere comunale che nei giorni scorsi ha lasciato la maggioranza. Una vicenda che finirà davanti ai giudici, visto che entrambi i protagonisti hanno sporto querela raccontando ai carabinieri le loro versioni di quanto accaduto.

IL SINDACO «Quello che è successo non ha alcuna spiegazione - dice Adriano Puddu - un atteggiamento che non riesco a capire. L'ho incontrata di mattina in Comune, mi ha insultato e poi mi ha aggredito. Avrei potuto reagire ma non l'ho fatto. In quel momento ho pensato solo a chiamare i carabinieri. Mentre io provato a telefonare, i dipendenti del Comune mi hanno difeso. Diciamo pure che mi sono lasciato picchiare. Non avrei potuto fare altro». I militari arrivano nel municipio e la situazione ritorna alla normalità, ma la tensione resta comunque altissima. Valeria Sanna viene accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale Sirai di Carbonia, dove i medici le assegneranno dieci giorni di cure. Adriano Puddu va dritto in caserma per denunciare la donna..

LE ACCUSE L'ex consigliere dopo aver abbandonato la maggioranza è stata tutt'altro che tenera nei confronti del sindaco. «Sono disgustata da un certo modo di fare politica - ha dichiarato Valeria Sanna - ormai tutte le decisioni sono in mano al sindaco. Non sono disposta a sottostare a questo sistema che non rispetta i consiglieri e i cittadini». Gli screzi sarebbero originati anche da questioni meramente burocratiche legate all'attività commerciale del compagno di Valeria Sanna, in particolare a un bar ristorante nella zona di Porto Paglietto. Adriano Puddu non entra nel merito della vicenda. «Non ne so niente - taglia corto - si tratta di cose che interessano gli uffici e non l'attività della Giunta o del Consiglio. So bene che cosa è l'abuso d'ufficio e non mi prendo responsabilità che non mi competono».
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