Si è conclusa oggi la missione a Bruxelles di Francesco Pigliaru.

Il presidente della Regione Sardegna, dopo aver incontrato il Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Povilas Andriukaitis per parlare del tema della peste suina africana, ha preso parte alla seduta plenaria del Comitato delle Regioni.

Argomento centrale, la politica di coesione post 2020, tema molto sentito dalle amministrazioni locali perché sarà la principale leva di investimenti e finanziamenti Ue nei territori.

"L'idea di Europa - ha dichiarato Pigliaru nel suo intervento - rischia di essere messa in crisi dal crescente consenso ottenuto da forze populiste, che tendono a erigere muri e a cercare soluzioni agendo separatamente". Un chiaro richiamo, senza citare Lega e M5S, anche a quello che sta avvenendo in Italia con il voto del 4 marzo.

Ad alimentare il consenso dei populisti, ha aggiunto il governatore, è "l'insostenibile diseguaglianza tra persone e tra territori", e proprio in questo quadro "le politiche di coesione sono più importanti di prima".

Giusto lavorare perché le suddette politiche siano rese più efficaci, "ma è anche essenziale che non vengano ridimensionate in termini di risorse, e questo vale per tutti i territori ma ancor di più per quelli svantaggiati come le isole", ha rimarcato.

Sostenere lo sviluppo delle isole dunque. Allarme sui populisti a parte, su questo ha voluto mettere l'accento Francesco Pigliaru, chiedendo l'attivazione di normative "mirate a superare gli svantaggi dell'insularità".

(Unioneonline/L)
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