Due immobili del valore complessivo di oltre 700mila euro confiscati dalla Guardia di Finanza di Cagliari su disposizione del Tribunale. 

Destinatario del provvedimento – che fa seguito a un sequestro preventivo già emesso nell’ottobre 2016 – è un imprenditore di Quartu S. Elena condannato con sentenza irrevocabile alla pena di anni 4 e mesi 5 di reclusione per il reato di peculato e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.

«Le indagini svolte dai militari in forza al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo – spiega una nota delle Fiamme Gialle – hanno permesso di appurare che il suddetto imprenditore, in qualità di amministratore pro tempore di una società, attraverso la realizzazione di bilanci non veritieri e di scritturazioni contabili artefatte, ha indebitamente ottenuto un finanziamento proveniente da un Fondo pubblico di Venture Capital cofinanziato al 50% dalla Regione Sardegna».

«Le Fiamme Gialle – proseguono gli inquirenti – hanno scoperto che l’indebito arricchimento è stato reso possibile dalla connivenza e dalla compiacenza dell’amministratore delegato di una società con sede in Umbria incaricata di gestire il citato fondo, nonché dal fattivo aiuto ricevuto da due commercialisti e soggetti politici regionali che hanno agito in qualità di pubblici ufficiali. Condotte esaustivamente ricostruite dai militari della Guardia di Finanza che hanno rinvenuto in capo al soggetto colpito dal provvedimento elementi tali da consentire la contestazione di fenomeni corruttivi consistenti nella dazione di una somma di denaro a favore di un politico della Regione Autonoma della Sardegna, al fine di ottenere un suo interessamento per l’ottenimento di fondi regionali di cui non aveva diritto».

Ancora, evidenziano le Fiamme Gialle, «le ripetute condotte, dissipative e distrattive della cassa e delle risorse societarie, in parte utilizzate per estinguere garanzie personali verso istituti di credito, recando pregiudizio ai creditori della società, cagionavano il successivo ed irreversibile dissesto finanziario della società ed un danno pari a oltre 4,8 milioni di euro, con il conseguente fallimento poi dichiarato dal Tribunale di Cagliari».

«Ulteriori approfondimenti investigativi delle Fiamme Gialle – concludono gli inquirenti - hanno fatto altresì emergere ulteriori condotte illecite da parte dell’imprenditore che esponeva nella contabilità presentata al Tribunale Fallimentare di Cagliari, a corredo dell’istanza di ammissione al concordato preventivo, passività inesistenti e in particolare debiti della società per oltre 1,5 milioni di euro».

(Unioneonline)

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