Quasi cinquantamila elettori per le amministrative, sabato 6 e domenica 7 giugno. Rispetto al milione e mezzo delle regionali, una goccia in un oceano. Sarà comunque un test valido per capire se chi guida la Regione sta lavorando bene, oppure la marea di liste civiche e di apparentamenti inediti regalerà uno scenario indecifrabile? La risposta, come sempre, arriverà dalle urne e dal dopo elezioni, con le inevitabili code legate a successi esclusivamente locali. Dodici Comuni rinnoveranno il loro Consiglio, da un capo all'altro dell'Isola ci saranno 48.421 elettori chiamati a esprimersi anche per le amministrative, oltre il voto per le europee che coinvolgerà ovviamente tutti i sardi.

DOVE SI VOTA I Comuni sardi interessati alle elezioni sono dodici: Pula e Villasimius (provincia di Cagliari); Calasetta (provincia di Carbonia- Iglesias); San Gavino Monreale (provincia del Medio Campidano); Bosa, Genoni e Sorradile (provincia di Oristano); Onanì (provincia di Nuoro); Villagrande (provincia dell'Ogliastra); Sorso e Illorai (provincia di Sassari) Golfo Aranci (provincia di Olbia-Tempio). Sarebbero stati quattordici, ma a Bidonì e Seneghe (Oristano) non si vota per assenza di candidati. Un altro comune dell'Oristanese, Bosa, uscirà da un commissariamento. Il centro più “pesante”, numeri alla mano, è Sorso, con 12.316 elettori iscritti, quello più piccolo è Onanì, dove c'è una sola lista in corsa, con 406 votanti. Non mancano, e sono gli unici in provincia di Cagliari, i due centri costieri per eccellenza come Pula (6.329 elettori) e Villasimius (3.016), dove la sfida riporta in campo i due sindaci uscenti, Walter Cabasino e Tore Sanna, espressioni del centrosinistra con forti connotazioni locali. A Sorso, fra i candidati c'è Antonello Peru, neo consigliere regionale del Pdl, capace nelle recenti elezioni di raccogliere nel suo comune oltre 3 mila voti.
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