Vaccini sì, ma con disagi e polemiche. Nella provincia di Oristano da due giorni, esattamente l’11 novembre, sono iniziate le vaccinazioni contro l’influenza stagionale. I problemi però non mancano: sarà possibile vaccinarsi, infatti, solo se il medico sarà disponibile.

Un paradosso, considerando anche le raccomandazioni di effettuare il vaccino per proteggersi e proteggere chi ci sta accanto. 

La somministrazione del vaccino può avvenire negli ambulatori dei medici di famiglia e dei pediatri. Ed è proprio questo il problema: i cittadini che ora hanno un medico di base si contano sulle dita di una mano. Stessa cosa vale per i piccoli pazienti rimasti senza dottore.

In provincia, infatti, sono attivi ben 34 Ascot, gli ambulatori straordinari per chi è rimasto senza assistenza sanitaria. Peccato però che qui vaccini, almeno per ora, non possono essere somministrati. La Asl è ben consapevole di questo problema e sta cercando di risolverlo al più presto, proprio per permettere a tutti i cittadini di vaccinarsi.

«La Asl  - fanno sapere -  ha già richiesto a tutti i medici Ascot di vaccinare anche negli ambulatori di assistenza straordinaria e, posto che l'adesione è volontaria, siamo in attesa di un loro riscontro». Quindi in sostanza tutto dipende dalla loro decisione.  Per i camici bianchi, già oberati di lavoro a causa dei  tantissimi cittadini rimasti senza medico, sarebbe chiaramente una mole di lavoro in più da svolgere. Chi accetta dovrebbero effettuare la vaccinazione ma anche occuparsi della registrazione sul sistema e della compilazione del libretto vaccinale. Oltre tutto il resto: le prescrizioni mediche, le visite urgenti e non, il rinnovo di piani terapeutici, attività domiciliari programmate e i certificati di malattia.. I cittadini possono optare per una seconda scelta, e cioè raggiungere uno dei centri vaccinali della provincia, in tutto 11: si trovano ad Oristano, Ales, Bosa, Cabras, Cuglieri Ghilarza, Nurachi, Samugheo, Simaxis, Terralba e Tramatza. Ciò significa che per ricevere il vaccino c’è chi deve percorrere chilometri e chilometri. In questo caso è sempre necessaria la prenotazione. Intanto, in attesa che tutti possano sottoporsi alla vaccinazione, la stessa direttrice del Dipartimento di Prevenzione, Maria Valentina Marras, ha ribadito che «è meglio vaccinarsi il prima possibile per affrontare l'inverno con una copertura vaccinale e che è fondamentale per proteggere se stessi e le persone vicine, come anziani, bambini, pazienti, ma anche colleghi di lavoro e amici». 

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