Uras, Consiglio comunale ancora in piedi: la sentenza del Tar non ferma i dimissionari pronti al contrattacco
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Lo scenario ora potrebbe diventare doppio. I consiglieri dimissionari potrebbero rivolgersi sia al Consiglio di Stato per tentare di ribaltare la sentenza del Tar riguardo allo scioglimento del Consiglio comunale di Uras, sia presentare una nuova istanza alla Regione, visto che i giudici, oltre a dichiarare inammissibile il ricorso presentato dai sette consiglieri dimissionari che chiedevano lo scioglimento del Consiglio, hanno anche scritto che il potere in Sardegna spetta alla Regione.
Questo è il quadro, per ora, a Uras dopo la pubblicazione della sentenza da parte del Tar lo scorso 23 dicembre. Intanto, è certo che si rivolgeranno nuovamente alla Regione Laura Dessì, Elena Caddeo e Maria Grazia Ibba, le tre cittadine presenti come pubblico al Consiglio comunale dello scorso 14 ottobre, convocato senza il numero legale. Alla loro nota inviata all’assessorato agli Enti locali, con la quale chiedevano di intervenire vista la mancanza del numero legale con cui il sindaco Samuele Fenu aveva convocato il Consiglio per una surroga, era stato risposto che «le controversie concernenti la legittimità dei provvedimenti assunti dagli enti locali dovranno essere devolute alla cognizione del competente giudice amministrativo».
«Ci sentiamo prese in giro - commenta Laura Dessì - Prima la Regione ci scrive che non può intervenire, poi invece i giudici del Tar dicono l’opposto. Tutto questo è ridicolo. Ora invieremo un’altra nota per chiedere spiegazioni alla funzionaria che scriveva che l’Ente non poteva prendere nessun provvedimento».
La Regione deve ancora rispondere poi all’interrogazione dei consiglieri Paolo Truzzu, Emanuele Cera, Fausto Piga, Antonello Floris, Maria Francesca Masala, Francesco Paolo Mula, Gianluigi Rubiu, Corrado Meloni e Cristina Usai. Avevano chiesto una risposta scritta in merito al mancato scioglimento del Consiglio, dopo le contestuali dimissioni di sette consiglieri il 30 settembre. Cera: «Per ora nessuna risposta. Vediamo cosa accadrà adesso, visto che la competenza è della Regione».
