Uras, il Comune deve restituire allo Stato più di 17mila euro stanziati per la pandemia
Dore: «Mi sembra strano che non ci siano state abbastanza richieste per avere il contributo del Fondo alimentare»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non sempre sono i Comuni a ricevere le risorse da parte dello Stato. L'amministrazione comunale di Uras deve restituire al ministro dell'Economia e delle Finanze poco più di 17mila euro. Sono i fondi che erano stati stanziati nel 2020 durante il Covid per venire incontro alla comunità e agli Enti locali. Risorse che non sono state spese entro il 31 dicembre 2022, motivo per il quale ora devono essere restituite. Cosi prevede la normativa.
Tutto questo si legge nella determina numero 32 firmata dalla responsabile del settore finanziario Regina Cicu. Il Comune dovrà restituire sia il Fondo di solidarietà alimentare, per un totale di 8mila e 610 euro, che il contributo straordinario che l'amministrazione aveva ricevuto per le utenze di energia elettrica e gas per un totale di 8mila e 550 euro.
Il sindaco Samuele Fenu spiega: «Le prime risorse in restituzione sono generate da un minor numero di richieste da parte dei cittadini. Mentre il resto è stato generato dal fatto che abbiamo subito un minore incremento dei costi dell'energia, avevamo infatti un contratto per le utenze elettriche che ci ha garantito costi fissi e ci ha protetti dagli incrementi di quel periodo».
Anna Maria Dore, ex sindaca e ora consigliera della minoranza precisa: «Considerato il numero elevato di famiglie in stato di indigenza presente anche a Uras, mi sembra strano sembra che non ci sia stata la richiesta per avere il contributo del Fondo alimentare. Magari non era stato pubblicizzato, come capitato già capitato per altri aiuti economici. Verificheremo».