Il tempo di mettere nero su bianco il documento da presentare in Regione e i medici si riuniranno di nuovo. Dove? Stesso posto: al centro congressi di Tramatza, a ridosso della 131. Come è accaduto sabato scorso: nella sala erano presenti 300 camici bianchi per protestare contro gli ultimi provvedimenti adottati dalla Regione, senza sigle sindacali al seguito.  

Nel documento in via di preparazione che poi dovrà essere sottoscritto da tutti i medici dell’Isola da giorni sul piede di guerra per la troppa mole di lavoro da portare avanti, si leggono tutte le richieste che verranno fatte alla Regione. Una sorta di ultimatum prima di proteste eclatanti. Sabato scorso si è parlato di sciopero a oltranza.

«Chiederemo di eliminare più burocrazia possibile - precisa Massimo Putzu, medico di base a Olbia, uno dei promotori dell’incontro di sabato scorso impegnato a stilare il documento che poi verrà presentato in Regione - . Purtroppo siamo arrivati a un punto di non ritorno. Vogliamo  rimettere il paziente al centro della nostra professione. Vogliamo nuovamente una medicina attenta alla salute dei pazienti. Noi curiamo le persone, non il sistema burocratico. Tra meno di venti giorni saremo nuovamente a Tramatza».

I medici contestano l’aumento del massimale di assistiti da 1.500 a 1.800 pazienti per ogni medico di famiglia. Dopo il pensionamento di tanti dottori. Ma anche la troppa mole di lavoro: ora i medici di base prescrivono anche i piani terapeutici di cui prima invece si occupavano solo gli specialisti. «Senza dimenticare poi tutti i certificati inutili che i medici devono compilare e che la Regione dovrebbe invece eliminare - continua Putzu  - Uno fra tutti quello per il rientro dei ragazzi a scuola. Quanti sono i medici che visitano i ragazzi prima di firmare il certificato? Quasi nessuno. Abbiamo studiato per fare altro». Durante la prossima assemblea i medici saranno al lavoro per mettere in piedi un’associazione, la prima senza l’aiuto dei sindacati. 

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