Tharros: emergono tombe realiche ricordano quelle cartaginesi
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Diverse tombe a camera, di grande profondità, che ricordano quelle cartaginesi destinate all'élite cittadine.
É stata questa la scoperta archeologica più interessante avvenuta durante la quinta campagna di scavo nella necropoli meridionale di Tharros che si è conclusa pochi giorni fa.
Un altro pezzo di storia sarda dunque che si ricompone, visto che nelle rovine antiche della gloriosa città decaduta del Sinis non erano mai state rinvenute strutture simili.
A scoprire queste tombe sono stati gli studenti dell'Università di Bologna, impegnati nell'area archeologica di Tharros da fine luglio e diretti da Anna Chiara Fariselli, direttore dello scavo ed esperta di Tharros, al lavoro nel Sinis per il quindicesimo anno consecutivo.
In quest'ultimo progetto, oltre l'Università di Bologna, concessionaria dello scavo per conto del Ministero, ha operato anche l'ateneo di Cagliari, in collaborazione ovviamente con la Soprintendenza, con l'amministrazione comunale di Cabras e la cooperativa Penisola del Sinis che gestisce gli scavi.
Anche quest'anno a Tharros era presente un'archeogenetista incaricata di prelevare i dati genetici dai resti degli scheletri ritrovati all'interno delle tombe, questo per scoprire un domani qualcosa in più sulle popolazioni che un tempo abitavano a Tharros. Questi dati, una volta elaborati dagli esperti sveleranno infatti le etnie, il sesso, l'età dei popoli defunti e persino cosa mangiavano gli antichi.