Suor Gianermina Uroni è ritornata a casa, nella sua Terralba, dove è nata e cresciuta prima di partire per la sua missione: aiutare gli altri. Era deceduta lo scorso 4 aprile in un ospedale di Bergamo.

Il coronavirus non ha risparmiato nemmeno lei, 80 anni, infermiera da una vita. Era in corsia sino a due settimane prima di essere consumata dal Covid-19.

Oggi è stato celebrate il funerale, cui hanno partecipato i suoi parenti che suor Gianermina ogni anno incontrava in estate, quando rientrava nel suo paese. Lavorava in una casa di riposo. Improvvisamente è arrivata la debolezza, la febbre, la tosse. E poi la corsa in ospedale, ma i polmoni erano già compromessi. Suor Uroni morta da sola, lasciando un vuoto immenso su tutti i parenti che vivono a Terralba, impotenti.

Tutti ricordano la suora con il sorriso. Aveva iniziato la sua missione da infermiera nell'ospedale Buzzi di Milano. Per poi rendersi utile come caposala, sempre a Milano, prima alla clinica De Marchi e poi al Policlinico Mangiagalli.

Nel 1994 partì in Ruanda per salvare tanti bambini. Fu madre superiore nella comunità di Nave, a Brescia. Per anni ha guidato la casa di riposo di stagno Lombardo, a Cremona. Poco prima di morire aveva iniziato una nuova missione nella casa di riposo di Gazzaniga, a Bergamo. Oggi il suo ultimo viaggio.
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