Mancata collaborazione, scarsa volontà al dialogo e alla trasparenza tra le accuse che hanno portato l’intero gruppo di minoranza di Paulilatino a dimettersi in massa.

In questa legislatura era già successo che dei consiglieri di opposizione si dimettessero, ma mai in blocco come accaduto l’altra sera in apertura del Consiglio. Giusto il tempo di consegnare un documento di tre pagine dove vengono chiariti i motivi della decisione presa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso la chiusura dello svincolo sulla 131, ma le situazioni non sono mancate.

«Riteniamo che la nostra permanenza in Consiglio comunale non sia più compatibile con i nostri principi e con il rispetto che dobbiamo ai cittadini che ci hanno scelto. Pertanto, scegliamo di fare un passo indietro auspicando che questa nostra decisione possa stimolare una riflessione sull'importanza di una politica attenta, responsabile, vicina alle necessità della comunità», scrivono Mariano Cuscusa, Gianfranca Piredda, Salvatore Demartis e Giuseppe Floris.

E ancora: «Confidiamo che la nostra scelta possa contribuire a un maggiore consapevolezza, a un rinnovato impegno da parte di tutti per il bene comune. Si auspica che l'attenzione dell'Amministrazione in particolare del primo cittadino, possa essere sempre più orientata verso l'ascolto costruttivo ,alla ricerca di soluzioni concrete ai bisogni della collettività. Dopo un lungo e, consolidato percorso amministrativo è  lecito attendersi che l’esperienza maturata venga messa al servizio di un confronto più aperto, sereno e proficuo, finalizzato esclusivamente al bene comune».

Tore Demartis in una nota aggiuntiva ha chiarito i motivi della sua amarezza, ricordando quando ad esempio sollecitò il posizionamento di un defibrillatore fuori dal Municipio e si mise a disposizione, ma poi il progetto è proseguito per altre vie. O ancora sulla mancata convocazione da tempo della commissione agricoltura di cui era un componente. Da parte sua il sindaco Domenico Gallus, a Consiglio chiuso, ha commentato:  «Sono sbigottito e dispiaciuto e non posso ancora credere che sia stata assunta una decisione così drastica. Mi dispiace e cercherò di aprire un dialogo per vedere se ci sono possibilità di ripensarci».

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