«Signora, la sua auto è stata usata per fare una rapina». Questo il tenore della telefonata che un sedicente maresciallo dell’Arma  ha fatto, venerdì sera, a un’anziana di un paese della Marmilla, alla quale poi ha chiesto 41 mila euro per risolvere la situazione ed evitare guai. Tutto falso, ovviamente. Era un tentativo di truffa che è stato sventato dai carabinieri – veri – di Ghilarza e Mogoro, insieme con i colleghi di Villacidro e Cagliari. Erano pronti a intervenire e sono riusciti ad arrestare in flagranza un uomo e una donna residenti in Campania. L’accusa è di tentata estorsione aggravata. Ora è caccia ai complici. Gli inquirenti sono convinti: dietro le truffe del finto carabiniere c’è una rete criminale organizzata. 

Venerdì sera la donna è stata contattata e trattenuta al telefono, per fare in modo che non ricevesse altre chiamate. Il finto militare le ha comunicato il suo possibile coinvolgimento nel reato e l’ha convinta a preparare circa 41 mila euro in contanti più altri preziosi, per evitare una perquisizione e trasferimento in caserma. 

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«La pretestuosa intimidazione dei malviventi all’anziana vittima», spiegano dall’Arma, «mira a creare una soggezione psicologica e un senso di paura nei confronti di persone fragili, facendole sentire colpevoli di un reato inesistente e sfruttando la credibilità dell’Arma dei carabinieri nella popolazione, per indurle a consegnare denaro contante o monili in oro per evitare consegue negative con la giustizia».

Truffa del finto carabiniere sventata dai militari dell'Arma
Truffa del finto carabiniere sventata dai militari dell'Arma

Truffa del finto carabiniere sventata dai militari dell'Arma 

Durante la chiamata all’anziana sono state chieste indicazioni sulle caratteristiche della sua abitazione, nel tentativo di individuare il civico e l’ingresso.  Il finto maresciallo le ha poi comunicato che si sarebbero  presentati da lei dei suoi collaboratori,  che avrebbero provveduto a ritirare denaro e gioielli.

Ma i carabinieri, quelli veri, avevano le antenne dritte, perché da tempo stanno monitorando il fenomeno di questo tipo di truffa ai danni degli anziani.    Così sono piombati sui due, un uomo e una donna, prima che si impossessassero del denaro e preziosi che la vittima era stata indotta a preparare per la successiva consegna. 

La coppia è stata perquisita: i due avevano un monile, nascosto all’interno dell’auto,  del quale non hanno saputo giustificare  il possesso e che potrebbe essere oggetto di precedente analogo reato. Le indagini proseguono, a caccia dei complici.  

(Unioneonline/E.Fr.)

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