Scritte per Cospito nei bagni del distributore di Abbasanta, la rabbia del titolare
Umberto Caredda: «Ognuno la pensa come vuole, ma il dissenso non si manifesta andando a imbrattare le proprietà altrui»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Passa anche dalle scritte sui muri dei bagni pubblici la battaglia per la liberazione dell’anarchico Alfredo Cospito dal regime del carcere duro al 41 bis.
“Più ospedali, meno carceri”, “Fuori Alfredo dal 41 bis” e “41 bis tortura” sono le frasi vergate con un pennarello sulle piastrelle della toilette della stazione di servizio di Abbasanta, sul lato ovest della 131, in direzione Cagliari.
Scritte che non sono piaciute al titolare dell’attività, Umberto Caredda. Non tanto per il merito della vicenda, quanto per le modalità scelte per manifestare l’opinione: «Purtroppo non ci siamo accorti di nulla», spiega. «Ognuno riguardo a questo argomento la può pensare come vuole», aggiunge sul tema che ha surriscaldato la dialettica parlamentare nelle ultime settimane, «ma il dissenso non si manifesta andando a imbrattare le proprietà altrui».
(Unioneonline/E.Fr.)