A Santu Lussurgiu sale la febbre per sa Carrela 'e nanti, identitaria corsa carnevalesca sarda, dalle origini arcane. Oggi inaugurata la Casa del Cavaliere, sede ufficiale dell'Associazione dei Cavalieri, e domani al via il primo atto dell'allegorica corsa carnevalesca: sa 'uminiga de provas.

I cavalieri, in sella ad anglo-arabi e sella italiano, bardati di tutto punto, si cimenteranno al galoppo tra le anguste curve de sa Carrela, in vista del triduo carnevalesco di domenica 11, lunedì 12 e martedì 13 febbraio. Un nuovo esaltante spettacolo equestre fino a martedì grasso, per una corsa eterna, autentica che racchiude il senso della vita lussurgese: ardimento ed equilibrio, destrezza e compostezza nel condurre le pariglie per formare il binomio perfetto uomo-cavallo. 

Quest’anno ben sei giovani esordienti, di cui due minorenni, «uno di questi sarà in coppia con il padre, un veterano de sa Carrela che tornerà per compiere il passaggio di consegna verso le nuove leve e unire intere generazioni. Sa Carrela ‘e nanti è soprattutto animata da questo spirito comunitario e intergenerazionale», precisa Giovanni Porcu, Presidente dell’Associazione Cavalieri.

Il trentenne e già veterano Andrea Pische,  con 12 anni di discese in sa Carrela ‘e nanti, la descrive «un’emozione unica come la prima volta. Una corsa a cui tengo tantissimo, irrinunciabile nonostante il grande  impegno per i preparativi. Carnevale tra i più belli in Sardegna con la comunità lussurgese protagonista».

Parla di una prova di abilità incomparabile, PierAntonio Manzella, 26 anni, cavaliere con sa Carrela che gli scorre nelle vene, «è necessario trovare subito l’intesa con il compagno di pariglia. Azzeccare la partenza è fondamentale per poi lanciarsi nell’entusiasmante corsa tra ali di folla acclamanti».

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