C’è chi passeggia tranquillamente, come se niente fosse. Eppure quell’enorme falesia “a penzoloni” che potrebbe crollare da un momento all'altro è ben evidente. Ma non mancano nemmeno i fossi profondi coperti con le transenne: meglio quindi stare attenti a dove si cammina.

Nella borgata di San Giovanni di Sinis anche questa volta sarà un'estate all’insegna dei pericoli. I problemi dello scorso anno non sono stati ancora risolti. 

Il sindaco di Cabras Andrea Abis però questa volta alza le mani: «Per mettere in sicurezza la zona in questi anni abbiamo proposto di tutto, parlano le carte e i soldi spesi tra relazioni, pareri e approfondimenti. La Soprintendenza però ha sempre bocciato i progetti presentati dal Comune. Noi non possiamo fare più nulla». 

Il Comune ogni anno posiziona una transenna per vietare il transito nella scalinata in legno che porta in spiaggia, ma puntualmente questa viene spostata.

Abis ammette che in estate non passa notti tranquille: «So bene che se dovesse accadere qualcosa di grave la colpa sarebbe del Comune, e quindi mia. Ma è anche vero che noi abbiamo fatto tutto il possibile per mettere in sicurezza la zona. La Soprintendenza, dopo la bocciatura dell’ultimo progetto  presentato dall’amministrazione, formulato da un ingegnere geotecnico esperto in crolli controllati, ci ha chiesto ulteriori relazioni ma noi attualmente non abbiamo altre alternative progettuali. Non possiamo spendere ancora risorse preziose per poi non ottenere nulla. Solo l’ultima relazione è costata 5mila euro. Non abbiamo fatto mai il conto di quanto abbiamo speso in totale».

Il crollo controllato della falesia era stato bocciato perché secondo la Soprintendenza poteva danneggiare le tombe presenti a ridosso della zona.

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