Sulla morte del dodicenne di Samugheo, precipitato dalla scogliera a Putzu Idu, è stata aperta un'inchiesta. La Procura ha disposto ulteriori accertamenti, al momento non risulta nessuno iscritto nel registro degli indagati ma si cerca di fare piena luce sulla vicenda e capire se si è trattato solo di un incidente o se ci sono responsabilità.

I carabinieri stanno acquisendo atti su eventuali ordinanze ma anche sulla presenza di cartelli di divieto in una zona a rischio frana. Bisognerà capire se erano state prese tutte le precauzioni necessarie per prevenire e scongiurare eventuali pericoli, e se erano stati messi in atto tutti i sistemi per la sicurezza di quella parte di costa.

La tragedia risale al giorno dopo Ferragosto: il bambino, in vacanza con la famiglia nella marina di San Vero Milis, stava facendo un giro in bici insieme al cuginetto lungo la scogliera nella zona di S'Architteddu. In un sentiero particolarmente ripido e tortuoso, Matteo ha perso l'equilibrio ed è precipitato tra le rocce dopo un volo di otto metri.

In condizioni gravissime era stato trasportato con l'elisoccorso all'ospedale Brotzu di Cagliari e dopo nove giorni di coma si è dovuto arrendere. Subito dopo la caduta, i carabinieri di San Vero Milis, Riola Sardo e Oristano avevano svolto verifiche e controlli per cercare di ricostruire l'incidente ma dopo la morte del ragazzino la situazione è cambiata: adesso bisogna capire se ci sono responsabilità precise dietro la tragedia.
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