Il surf è uno stile di vita.

E i surfisti sono una grande famiglia, tutti pronti a cavalcare le onde per vincere un titolo tricolore. Magari si vedono solo in riva al mare a pregare per l'"onda perfetta", ma alla fine sono tutti figli di "Un mercoledì da leoni" o di "Pointbreak", le celebri pellicole che hanno trasformato il surf mondiale in un vero e proprio stile di vita (rapine escluse).

IL MOOD - E a sintetizzare un po' quello che è il mondo di tavole e leash (guinzaglio - la corda della tavola) è Vincenzo Ingletto , 38 anni (co fondatore dell'Is Benas surf club) , barba incolta e animo randagio, ispirato però sulla via di Orgosolo: "In un murale c'era questa frase: se fai il lavoro che ami, non lavorerai un solo giorno della tua vita. Questa è la mia filosofia". E lui la insegue tra un'onda e l'altra.

Questi ragazzi e ragazze dai fisici perfetti e dalla mente sgombra da pensieri impegnativi alla fine dalla vita vogliono solo una cosa perfetta: l'onda, appunto. Però il mondo reale insegna che il successo di una manifestazione che gode di patrocini pubblici e vive di tanto volontariato si pesa anche con le presenze e il giro d'affari che riesce e movimentare.

E ieri sul lungomare di Putzu Idu c'era il bilancio di anni di lavoro, pubbliche relazioni e forti passioni.

LA FOLLA - C'erano diverse centinaia di persone, oltre ai surfisti, che ammirano, sposano, condividono la vita di buoni sentimenti e tanta amicizia che ha invaso quel lungomare.

Tutti bravi e buoni, sino a quando l'onda perfetta e la sana rivalità in mare non ci mette lo zampino. Perché alla fine saranno anche degli splendidi e disinteressati animali delle onde, ma a conti fatti vincere piace a tutti, anche a delle anime pulite come quelle dei surfisti di tutto il mondo.

Marco Rizzo è un pisano che ha trasformato la passione in professione. E lo ha fatto sulla propria pelle (in fronte): "In una delle prime uscite qui in Sardegna - dice il costruttore di tavole con il marchio Dr. Ank (sul reale significato è meglio sorvolare, ma è una questione di gradazione alcolica) - ho preso ben 12 punti. Nel senso di 12 punti in fronte e per gentile concessione dei medici del Pronto soccorso dell'ospedale di Oristano», racconta col sorriso, come se quella cicatrice fosse una medaglia conquistata in una battaglia con le onde del mare di San Vero. E aggiunge: qui ci sono onde oceaniche, un posto meraviglioso e con gente, quella sarda, capace di far innamorare chiunque".

ORGANIZZATORI - E se amore deve essere quello di Salvatore Fenu è certamente incondizionato e a 360 gradi: surfista, un vero campione dicono gli altri, socio dell'Is Benas Surf Club (gli organizzatori della due giorni di San Vero Milis), una vita dedicata al mare.

"Sono mandriolese (residente a Mandriola ndc) - dice a inizio intervista per affermare il senso di appartenenza - e vivo di mare. Insegno kite surf, sup e organizzo corsi per turisti. Tre, cinque, sette giorni nel nostro mare a imparare ad andare sulla tavola. Io sono nato in mare - prosegue - mio padre Antonio era un velista e io sono innamorato del mare, delle onde, della mia professione".

Un artista a tutto tondo: "Durante l'inverno - racconta mentre cammina verso lo stand Art Sinis - passeggio per le spiagge e raccolgo quello che il mare ci restituisce. E ne faccio dei quadri, quelle che per me sono opere d'arte".

E nello stand ci sono maschere, erogatori, boccagli, galleggianti che raccontano la vita nel mare del Sinis. Ma ieri chi ama il Mediterraneo si è accodato ad Antonio Ricciu , educatore professionale, e coordinatore dello spazio giovani del Sinis, il centro di aggregazione sociale di Oristano con sede a Sa Rodia.

AMBIENTE - In poco meno di mezz'ora lui e i giovani volontari delle scuole dell'Oristanese hanno raccolto qualche decina di chili di rifiuti dal litorale sanverese: "In Sardegna - dice Ricciu - abbiamo un'indiscutibile cultura dell'accoglienza, ora noi e soprattutto le nuove generazioni dobbiamo fare il salto di qualità: tutelare i luoghi e le persone della nostra Isola".

Ma l'amore per la Sardegna ha origine anche appparentemente lontane: quelle di Aurora Leoni , 30 anni di Roma, approdata a Baratili per amore e finita a insegnare pattinaggio artistico a rotelle tra le palestre di Zeddiani e di Barataili.

Aurora ama l'Isola, il surf e soprattutto ama le onde. Come tutti quei ragazzi che ieri hanno affollato il lungormare di San Vero Milis. Putzu Idu, la patria del surf. Matteo Vacca racchiude lo spirito dei surfisti: istruttore di cross fit, insegna a Sassari, è un campione di ginnastica artistica, ma oggi è soprattutto: "Uno che ama il mare, le onde. Uno che ama questa terra".

Maurizio Olandi

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