Non era difficile da prevedere, ma ora è ufficiale: la proposta del Comune di Bosa per l’istituzione di un polo scolastico unico ha generato una profonda spaccatura tra i sindaci dell’Unione dei Comuni della Planargia.

La delibera della Giunta bosana, che mira a unificare tutti i gradi di istruzione – dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado – ha acceso un forte dibattito istituzionale, culminato in un’assemblea convocata per esaminare nel merito l’atto deliberativo.

Il presidente dell’Unione, Giovanni Antonio Zucca, ha chiarito la posizione dell’assemblea allargata ai Comuni di Scano Montiferro e Sennariolo che pur non facendo parte dell' Unione hanno le scuole all'interno del Comprensivo di Bosa.   «La proposta di Bosa non è conforme alle linee guida regionali, che prevedono la nascita di istituti omnicomprensivi solo in territori marginali e isolati. La Planargia non rientra in questa definizione. Inoltre, un polo unico penalizzerebbe la qualità dell’offerta formativa, rendendo difficile la gestione didattica di plessi dislocati su comuni non viciniori, con esigenze molto diverse tra loro».

Tra le criticità evidenziate, anche la necessità di salvaguardare l’autonomia dell’Istituto di Istruzione Superiore “G.A. Pischedda”, che offre sette indirizzi formativi e richiede competenze gestionali specifiche. La soppressione di un’autonomia scolastica, secondo l’Unione, comporterebbe una “desertificazione didattica” e la perdita di numerosi posti di lavoro, tra cui dirigenti, personale ATA e docenti.

La maggioranza dei Comuni presenti – Flussio, Modolo, Suni, Tresnuraghes, Sagama, Scano di Montiferro e Sennariolo – ha espresso parere contrario all’istituzione del polo unico e favorevole al mantenimento delle due autonomie scolastiche. I Comuni di Montresta e Tinnura si sono astenuti, mentre Bosa e Magomadas hanno confermato il loro sostegno alla proposta.

L’assemblea ha deliberato di invitare il Comune di Bosa a revocare l’atto deliberativo, ritenuto non condiviso con le istituzioni del territorio, e di trasmettere il provvedimento al Presidente della Provincia di Oristano e ai consiglieri provinciali affinché tengano conto della posizione dell’Unione durante i lavori della Conferenza Provinciale sul piano di dimensionamento scolastico.

Secca la posizione del sindaco di Bosa, Alfonso Marras, che ha difeso con fermezza la proposta: «Ho illustrato all’assemblea dei Comuni la proposta di istituzione del Polo unico scolastico – evidenzia Marras – dove ho ribadito come questa soluzione sia stata formulata al termine di un approfondito confronto con i soggetti direttamente coinvolti, nonché con l’Ufficio scolastico regionale e l’Assessorato regionale alla Pubblica istruzione. Il Polo unico non indebolisce, ma al contrario rafforza l’autonomia scolastica, perché garantisce continuità nella programmazione e certezza agli studenti e agli insegnanti sul percorso formativo. Aspetti che da tempo sono invece un’incognita negli istituti di Bosa, proprio perché le attuali organizzazioni differenziate e i continui turnover nei ruoli dirigenziali non danno alcuna garanzia per una programmazione uniforme e un percorso formativo continuo».

Marras ha inoltre respinto le accuse di soppressione degli istituti e perdita di posti di lavoro. «La creazione del Polo unico si rivelerebbe positiva anche per le garanzie lavorative e retributive del personale scolastico, e sarebbe un’arma in più contro lo spopolamento, offrendo ai giovani un percorso formativo sicuro, senza costringerli ad allontanarsi da casa. La delibera dice cose non assolutamente vere come la soppressione degli istituti e la perdita dei posti di lavoro. Bosa va avanti e non ritirerà mai la delibera perché convinti della bontà e delle finalità che essa rappresenta. La contrarietà è solo per motivi ideologici e politici e non sui contenuti, di cui nessuno parla».

Il presidente Zucca ha annunciato però che nei prossimi giorni verranno convocati i consigli comunali contrari alla delibera di Bosa per deliberare in maniera plenaria.

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