Pau, il secondo meeting del progetto "Interreg Vis.gems"
Pau, nel corso della 2 giorni, darà il suo contributo con l’azione pilota sul sentiero nero de “Sa Scaba Crobina”Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Fa tappa a Pau, martedì 30 settembre e mercoledì 1 ottobre, il progetto “Interreg Vis.gems” (Visual GEo Monitoring for Sustainable turism), che mira alla valorizzazione delle risorse archeologiche e ambientali. Nella sala polivalente all’interno del municipio il secondo meeting del “Progetto e riunione del Comitato di Pilotaggio”. Finanziato da Unione Europea e Regione Toscana, sono presenti i comuni di Carrara (capofila), Pau, Luni (La Spezia), Santa Luce (Pisa), e tra quelli francesi Nizza e la Valle della Restonica (Corsica).
Pau, nel corso della 2 giorni, darà il suo contributo con l’azione pilota sul sentiero nero de “Sa Scaba Crobina”, nel quale è presente un grande concentrazione di scarti di lavorazione dell’ossidiana, definito come un vero e proprio museo a cielo aperto. Un’area fondamentale per la comprensione delle tecniche preistoriche di lavorazione della pietra e delle antiche reti di scambio tra le comunità del Mediterraneo.
Bellezza e valore che, però, vanno di pari passo con la sua fragilità: da tempo ci sono stati episodi di compromissione ambientale e archeologica.
«Ospitare il secondo convegno del progetto – commenta Alessia Valente, sindaca di Pau - è un onore e un'importante occasione per il nostro territorio. Ci permette di mettere in evidenza i progressi che stiamo facendo nella valorizzazione delle nostre risorse culturali e ambientali, di scambiare conoscenze con partner nazionali e internazionali e mostrare il nostro impegno nel proteggere e promuovere il nostro prezioso patrimonio».
A Pau, nell’ambito del progetto sono stati assegnati 218mila euro circa. L’obiettivo è quello di realizzare un “Museo dell’Ossidiana” inclusivo, moderno e interattivo, un centro studi dedicato che permetterà di aumentare l'attrattività internazionale e garantire continuità alla ricerca e alla valorizzazione dell'ossidiana. Inoltre, una sala immersiva a 360 gradi pensata per arricchire l’esperienza dei visitatori e includere persone con disabilità motorie, sensoriali e cognitive. «Un progetto ambizioso – conclude Valente – che ci permetterà di realizzare un Museo più inclusivo, moderno e interattivo, offrendo un’esperienza arricchente accessibile a tutti e un Centro studi sull’Ossidiana che ci permetterà di aumentare l’attrattività internazionale e garantirà la sua ricerca e valorizzazione. Un progetto importante per la crescita, lo sviluppo turistico e la valorizzazione del territorio».