Gli invasi sono quasi vuoti e quando scatta l'emergenza maltempo l'acqua finisce in mare.

La scena si è ripetuta anche due giorni fa quando l'Enas, ente gestore del sistema idrico in Sardegna, ha aperto gli sbarramenti per motivi di sicurezza.

L'onda di piena non ha causato per fortuna gravi danni o disagi agli agricoltori, ma il Tirso è esondato allagando le terme romane di Fordongianus.

Le operazioni di controllo e di verifica nel bacino del Tirso sono state seguite da Francesca Piras, responsabile dighe dell'Enas: "Le abbondanti precipitazioni hanno accentuato la portata d'acqua del Flumineddu, siamo arrivati a 160 metri cubi al secondo - ha spiegato Piras - Pranu Antoni era ormai al limite e abbiamo dovuto aprire le chiuse".

La cosa assurda è che da queste piogge ben poca acqua è entrata nella Diga Eleonora.

Rispetto a un anno fa nell'invaso ci sono oggi 286 milioni di metri cubi, contro i 329 del 2014. Secondo l'ex direttore dell'Ufficio tecnico del Consorzio di bonifica di Oristano, Gigi Sanna, la nuova diga era stata realizzata per affrontare i periodi di siccità e doveva invasare 700 milioni di metri cubi, con un livello di 107 metri.

Oggi ne sono disponibili meno della metà. L'ex dirigente ha denunciato che si sono spesi 300 miliardi di lire per avere la stessa disponibilità d'acqua della vecchia diga di Santa Chiara.
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