Un sogno che si avvera: diventare pilota.

Paolo Palumbo, il giovane oristanese malato di Sla, è stato scelto per un progetto sperimentale che consentirà di guidare un drone o un altro velivolo attraverso un puntatore oculare modificato: si possono gestire le manovre del drone esclusivamente puntando lo sguardo sullo schermo di un computer.

Il progetto è stato ideato e coordinato dalla società 3D Aerospazio, socia del Distretto aerospaziale sardo. Paolo sta già facendo l’addestramento e poi dal suo computer potrà far volare un drone a distanza, nello spazio aereo del poligono di Quirra.

"Sarò anche il più giovane malato di Sla d'Europa, ma sono anche il primo a pilotare un velivolo", ha detto con grande felicità Palumbo, che da tempo si batte per una maggiore sensibilizzazione verso le disabilità gravissime.

Quando è stato contattato stentava a credere di essere stato scelto per un progetto così rilevante: "Per me è un onore, si è avverato il sogno di quando ero bambino, quello di diventare un pilota. Questa sperimentazione consentirà a noi malati con disabilità gravissime di poter vedere il mondo anche restando nelle nostre case. Ma potrebbe rappresentare anche un’occasione lavorativa per tutte quelle persone che hanno perso l’uso degli arti".

Le prove, probabilmente tra le prime al mondo eseguite con questo tipo di tecnologia, rappresentano la fase iniziale di una serie di test del Progetto SLAPP (Sclerosis Lifeline APP), che saranno effettuati in collaborazione per la parte clinica con l’Unità Operativa Complessa Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari e con l’Istituto Auxologico di Milano (IRCCS) e, per quanto riguarda la consulenza, con l’Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC) che ha patrocinato l’evento.

"Questa sperimentazione – precisa il Comandante Antonio Depau di 3DAerospazio - ha consentito di dimostrare che è tecnicamente possibile permettere a una persona di controllare un drone con l’ausilio dello sguardo mantenendo ampi margini di sicurezza".

"Grazie alle competenze maturate - aggiunge Alessandro Cardi, Vice Direttore Generale di ENAC – e al supporto della tecnologia sarà possibile fornire ulteriori nuove possibilità alle persone affette da SLA. ENAC auspica, col progetto SLAPP, di poter contribuire alla loro terapia occupazionale offrendo l’opportunità di creare un contatto con il mondo esterno osservandolo attraverso 'gli occhi' di un drone pilotato da loro stessi, fermo restando la presenza costante di un pilota di sicurezza".

"Si tratta di un'ulteriore importante occasione - precisa il Presidente del DASS, Giacomo Cao – di dimostrare le sinergie che si è in grado di mettere in campo a livello regionale e nazionale per il raggiungimento di obiettivi utilissimi al miglioramento della qualità della vita di pazienti affetti da terribili patologie".
© Riproduzione riservata